- 5 Gennaio 2021
- Posted by: PIARC Italia
- Categories: Guida autonoma, Notizie, TS 3 - Sicurezza e Sostenibilità

di Leonardo Annese*
In un mondo che cambia le cose cambiano. Può sembrare una ridondanza, ma ciò a cui assistiamo oggi è la prova che ciò che abbiamo dato per scontato fino ad oggi sarà diverso domani.
L’automazione sta facendo un balzo in avanti a un ritmo sorprendente. Nuove abitudini, nuovi strumenti, mezzi di trasporto e comunicazione abituali hanno rivoluzionato drasticamente il nostro modo di vivere.
Connessione è la parola chiave per tutto.
Come è cambiato il nostro modo di muoverci negli ultimi anni? Le nostre strade sono le stesse di appena cinque anni fa e i nostri veicoli? La risposta è, senza dubbio, no.
Ma in questo ambiente radicalmente cambiato, le amministrazioni stradali, i principali soggetti interessati, i conducenti, i passeggeri, i ciclisti, i pedoni, e noi abbiamo riconosciuto il cambiamento e ci siamo adattati di conseguenza?
Sorprendentemente, questo cambiamento ha avuto un’accettazione migliore di quanto ci si potesse aspettare. Indagini condotte da istituzioni come la Commissione Europea, tra le tante, hanno mostrato un buon livello di accettazione di qualsiasi sistema di automazione in attesa che la questione della sicurezza sia garantita.
Le industrie automobilistiche, di comunicazione, ed industrie altamente tecnologiche sono pronte a introdurre sul mercato i loro veicoli automatizzati, i sensori, i cloud e comunicazione 5G satellitare in attesa di un quadro normativo generale.
Come ampiamente riconosciuto, la guida automatizzata e le infrastrutture intelligenti saranno una spinta notevole verso una soluzione finale per la sicurezza stradale. È stato dimostrato che oltre il 90-95% degli incidenti stradali sono in realtà dovuti alla distrazione umana, che si tratti di messaggi, risposte a telefonate o distrazioni a bordo dei veicoli di qualsiasi tipo.
L’automazione sta di fatto eliminando la causa principale degli incidenti stradali: l’uomo a bordo.
Ma se i veicoli e le strade funzioneranno in modo autonomo garantendo un ambiente di guida sicura per tutti gli attori della strada, avremo bisogno di un qualche tipo di formazione per utilizzare un veicolo automatizzato?
La prima considerazione da tenere presente è il progressivo sviluppo della guida automatizzata dovuto all’introduzione di tecnologie sempre migliori sia a bordo che sulla strada “intelligente”.
I cinque livelli di automazione hanno delineato un percorso chiaro dal livello 1 (nessuna automazione) al livello 5 (automazione completa) dove non è richiesta alcuna interazione umana.
Ma ci sono altri tre livelli intermedi che rappresentano la sfida più grande.
Ora che la nuova generazione di veicoli è già dotata di sistemi automatici di assistenza alla guida (ADAS) che sono di fatto un preludio alla piena automazione, il “conducente” deve essere consapevole delle opportunità tecnologiche che il veicolo offre e, soprattutto, imparare ciò che gli è ancora richiesto di fare, in che modo e in quale caso.
I pochi incidenti che si sono verificati con veicoli automatizzati sono stati causati dalla presenza umana a bordo e non dai sistemi del veicolo o dell’infrastruttura.
Per questo motivo è essenziale, a questo livello di automazione, formare e istruire il “conducente” sulle responsabilità che devono ancora essere prese in considerazione quando si utilizza un veicolo con sistemi automatizzati.
Ma qual è allora il nuovo ruolo della scuola guida? Naturalmente i corsi attuali, sia teorici che pratici, dovranno essere riprogettati con moduli specifici su ADAS e sull’ambiente stradale interconnesso.
Anche l’interazione con gli altri utenti della strada è un aspetto principale da tenere in considerazione sia da parte dell’utente “passivo” sia da parte dell’utente attivo. Qual è la percezione di un veicolo automatizzato da parte dei pedoni che attraversano una strada?
Progettare e proporre in tutte le classi di guida tali moduli è necessario non solo per i nuovi conducenti che ottengono la patente ma anche, e oserei dire soprattutto, per gli altri soggetti al momento del rinnovo della patente probabilmente ottenuta quando non era presente alcuna tecnologia sui loro veicoli.
Il divario digitale è, infatti, un ostacolo a questo nuovo approccio e la scuola guida dovrebbe garantire agli istruttori la conformità con i nuovi strumenti digitali.
Questo tipo di informazioni è ancora più necessario per evitare una sovrastima delle possibilità dei veicoli automatizzati e insegnare quando e come fare affidamento su di essi.
Le competenze raccolte da anni di esperienza sul campo per le scuole guida possono essere utilizzate anche per i produttori di sistemi di sicurezza che avranno bisogno di dati precisi su cui basare i loro prodotti.
I sensori sono anche un aspetto sorprendente dei veicoli automatizzati e una corretta analisi della percezione da parte dei “conducenti” e degli altri utenti della strada può essere fornita anche dagli operatori delle scuole guida.
Infine, ma non meno importante, la guida automatizzata ha una visione a lungo termine condivisa.
Il trasporto privato e quello pubblico saranno su proposta di un veicolo condiviso. In questo orizzonte a lungo termine, le capacità di guida – anche di supervisione- non saranno più necessarie. Un importante passo parallelo sarà lo spostamento su un autobus o su un treno, dove non è necessario che il passeggero sia in grado di guidare effettivamente la macchina.
Il salto verso l’automazione completa potrebbe in realtà essere ancora più veloce di quanto ci aspettiamo. Infatti, la tecnologia sta progredendo ad un ritmo esponenziale ogni giorno, non ogni anno, e potrebbe anche essere possibile saltare direttamente dal livello 3 al livello 5 della piena automazione, evitando la fase di pericolosità intermedia.
Inoltre, i sistemi automatici di assistenza alla guida saranno installati anche su modelli di auto più vecchi, evitando di dover attendere l’immissione sul mercato di nuovi modelli.
Man mano che il mondo cambia, l’automazione è sempre più infrenabile, il ruolo delle persone nel mondo del lavoro è destinato a cambiare. Questo non implica disoccupazione, ma solo una diversificazione delle professionalità.
Sapersi adattare al cambiamento è l’unica strategia vincente.
*Automated driving and road safety implications WG Leader
Technical Committee Road Safety
PIARC – World Road Association
Fonte: EFA Newsletter Dicembre 2020
EFA European Driving Schools Association