- 10 Giugno 2021
- Posted by: Alessandro De Santis
- Categories: Comitati, Notizie

Il 24 maggio 2021 si è tenuta la riunione dei Comitati tecnici di PIARC Italia. In tale occasione, durante la quale è stata pressoché totale la presenza dei Presidenti dei Comitati tecnici, sono stati condivisi i Piani di lavoro per il periodo 2020-2023. Di seguito riportiamo una sintesi degli interventi dei Presidenti e al seguente link sottostante la registrazione dell’evento: https://www.youtube.com/watch?v=Pc_q0QA4K1s
Saluto introduttivo del Dott. Crocco, Primo delegato del Comitato Nazionale PIARC ITALIA:
Il Primo delegato del Comitato Nazionale PIARC ITALIA, Dott. Domenico Crocco, dopo aver dato il benvenuto a tutti i Presidenti dei Comitati tecnici nazionali, ha evidenziato la potenza di PIARC dovuta sia alla professionalità che alla eterogeneità dei propri membri, caratteristiche necessarie per raggiungere ambiziosi livelli. A testimonianza di ciò il Dott. Crocco ha sottolineato l’importanza del confronto con i Presidenti dei Comitati Tecnici su due questioni di estremo rilievo: il Climate Change e il riutilizzo dell’asfalto fresato.
Con riferimento alla prima questione, il confronto con il Dott. Garozzo è stato propedeutico alla raccolta di best practices nazionali e internazionali sulla resilienza delle infrastrutture stradali ai fenomeni dovuti al Climate Change.
Con riferimento invece all’analisi di contesto sul riutilizzo dell’asfalto fresato, problematica sollevata da un gruppo di lavoro interno al Ministero della Transizione Ecologica, è stato possibile verificare insieme all’Ing. Crispino come questo utilizzo sia già fortissimo negli Stati Uniti, in Svizzera, in Giappone ecc. ottenendo dei riscontri di estrema utilità. Di questo tema si è occupato l’Ing. Gianluca Cossale, da poco nominato nel Comitato Nazionale italiano, che sostituirà l’Ing. Saverio Palchetti nella carica di Coordinatore tecnico dei Comitati tecnici di PIARC Italia, in piena sintonia con quanto già precedentemente programmato.
Il Dott. Crocco ha poi annunciato la creazione del nuovo Comitato Tecnico “Laboratori di prova” (ex Task Force), presieduto dall’Ing. Palchetti e dall’Ing. Stefano Oddone.
Da ultimo, il Dott. Crocco ha evidenziato l’importanza dei webinar PIARC/Anas che nel corso del tempo hanno incrementato notevolmente la platea di interessati, con punte di 1500/2000 partecipanti provenienti da tutto il mondo, traguardo difficilmente raggiungibile con eventi in presenza. Tale risultato è stato possibile anche grazie alla collaborazione tra PIARC/Anas e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma. Il prossimo webinar sarà dedicato al Comitato Laboratori di prova e altri due saranno dedicati a “La strada del futuro: digitale, resiliente e green” e al “Monitoraggio di ponti e viadotti con sensori e altri strumenti”.
Ing. Saverio Palchetti – Rappresentante dei Comitati tecnici nazionali di PIARC Internazionale.
Il Rappresentante dei Comitati Tecnici nazionali di PIARC Internazionale, Ing. Saverio Palchetti, ha fornito una panoramica delle attività in essere a livello internazionale, evidenziando la presenza di 17 Comitati Tecnici nazionali, 6 Task Force, del Comitato Terminologia e del Comitato Statistica. Il Comitato Nazionale italiano presenta invece 15 Comitati, 1 Task Force e il Comitato terminologia. Nello specifico, il CT Laboratori di Prova e il CT Guida connessa e autonoma rappresentano un unicum a livello internazionale .
A livello internazionale, è emerso l’obiettivo da parte dei Comitati Tecnici nazionali di predisporre un rapporto finale propedeutico alla partecipazione al Congresso nazionale di Dakar.
L’Ing. Palchetti ha poi sottolineato l’importanza, riscontrata in altri Paesi come Stati Uniti e Germania, di predisporre linee guida con lo scopo di aiutare tecnici, enti committenti/gestori pubblici e aziende private a decidere le modalità più appropriate in specifiche situazioni tecniche, riducendo al minimo quella parte di variabilità nelle decisioni tecniche che è legata alla carenza di conoscenze e alla soggettività nella definizione delle strategie di intervento.
Con riferimento alle attività di PIARC internazionale, il Consiglio che si sarebbe dovuto tenere in presenza a Dakar, è stato posticipato al mese di ottobre 2021, in modalità totalmente virtuale. All’ordine del giorno, tra le altre cose, i problemi finanziari legati alle quote non pagate, l’elaborazione di strategie per i Paesi inadempienti e il processo di votazione online per l’elezione di Presidente, Vicepresidente e rappresentanti dei Comitati nazionali.
In ultimo, è stata posta l’attenzione sulle prossime attività della Commissione per la pianificazione strategica che riguarderanno:
- L’inclusione del tema Covid-19 nelle attività dei Comitati tecnici e delle Task Force;
- L’elaborazione di una strategia per l’inserimento di tematiche gender&diversity;
- Il coinvolgimento dei Paesi LMIC (Low Middle Income Country) che con la pandemia hanno visto una pesante riduzione di coinvolgimento.
Leonardo Annese – Vicepresidente CT 3.1-A Politiche e programmi per la sicurezza stradale
Il Dott. Annese ha sottolineato che la partecipazione delle società private assume sempre di più rilevanza sostanziale in relazione al contributo tecnico e all’esperienza che possono dare all’interno dei Comitati tecnici. PIARC Italia prevede l’iscrizione con due modalità: profilo Gold e Silver con diversi vantaggi consultabili al seguente link: https://piarc-italia.it/perche-iscriversi-a-piarc/
Nel corso della riunione è stato presentato l’Ing. Gianluca Cossale che sostituirà l’Ing. Palchetti nella carica di Coordinatore tecnico dei Comitati nazionali di PIARC Italia.
Il Ilaria Coppa – Presidente CT 1.1 Performance delle amministrazioni di trasporto ha evidenziato che la mission del Comitato è: valutare come le amministrazioni di trasporto misurano l’efficacia e l’efficienza del loro operato tramite la Customer experience e la creazione del valore pubblico. Il Comitato si divide in 3 Working groups:
- Individuazione di schemi e modelli preesistenti
- Analisi della creazione del valore
- Analisi della correlazione tra la customer experience e l’asset management (CLOS-Customer Level of Service)
L’indirizzo strategico del Comitato Tecnico 1.1 è la misura dell’efficienza ed efficacia dell’operato delle aziende di trasporto tramite la ‘costumer experience’ e la capacità di comunicare la creazione del “valore pubblico”.
Questo macro obiettivo può essere declinato nelle forme più diverse ma può in estrema sintesi essere tradotto nella capacità delle amministrazione di trasporto di migliorare le proprie strategie e performance in funzione delle aspettative degli utenti e nell’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse per massimizzare, ma anche comunicare, in maniera efficace i risultati raggiunti tramite la propria azione.
Il Comitato Tecnico si propone di predisporre un rapporto tecnico, ad uso delle Amministrazioni stradali, sull’evoluzione degli indici di performance in funzione di nuovi drivers e sulle best practices per la gestione delle performance.
I drivers e gli ambiti su cui si concentrerà l’analisi degli indici di performance e la valutazione dei riflessi che questi indicatori hanno sulla pianificazione strategica e la gestione e miglioramento delle performance sono:
- A – Costumer experience e asset management
- B – Evoluzione mobilità e nuove esigenze (micromobilità, utenti deboli, smart working, shared mobility ecc.)
- C – Cambiamenti climatici e resilienza
Il Dott. Fabio Pasquali – Presidente CT 1.2 Pianificazione delle infrastrutture stradali e dei trasporti per lo sviluppo economico e sociale – Presidente TC 1.2 PIARC mondiale – Membro del Covid-19 PIARC Response Team, ha sottolineato che il Comitato è stato suddiviso in due gruppi di lavoro (A e B). Il gruppo A affronta il tema della valutazione delle potenzialità dei nuovi dati con l’obiettivo di offrire un quadro complessivo delle potenzialità e dell’affidabilità dei nuovi dati per le analisi trasportistiche e le analisi di economia dei trasporti.
- Quali dati: Dati di facile accesso vs. dati proprietari o comunque commerciali (TomTom, Google, …); Dati grezzi vs. dati variamente processati;
- Quale uso: Modelli di trasporto tradizionali; Migliore calibrazione di modelli di trasporto; tradizionali; Modelli “nuovi” in grado di produrre informazioni a costi contenuti; Dati a supporto delle analisi economiche;
- Quale affidabilità: Valutazione dell’affidabilità per ciascuno degli usi;
- Quali dati – Fonti: Sensori; Telecamere; Droni e affini (UAV-Unmanned aerial vehicles); On-board unit di veicoli ordinari; Veicoli autonomi connessi; Sensori di traffico installati sulla strada; Informazioni raccolte dai sistemi di gestione del traffico; Vari apparati ITS;
- Modalità di acquisizione: Automatica o Discrezionale/on demand.
Il Gruppo B affronta, invece, il tema della valutazione dei progetti di investimento e di aggiornamento delle tecniche. L’obiettivo è definire un quadro metodologico aggiornato dell’intera filiera di valutazione di progetti di investimenti e di gestione connessi a strade, con uno specifico focus sulle analisi ex-ante, analisi dei wider economics effects e una valutazione ex-post.
- La valutazione economica dei progetti e dei programmi (centrati su investimento, o gestione o entrambi) richiedono un framework più ampio dell’attuale;
- L’obiettivo del Gruppo B è superare un quadro di analisi standardizzate, basate su strumenti che si concentrano su pochi aspetti o poche fasi del progetto, sempre in un’ottica di silos (es. analisi ex-ante, ex-post, impatto, ecc.) raramente collegati tra loro, verticali e quasi mai orizzontali;
- L’oggetto della valutazione economica è per sua natura variabile: l’ampiezza degli strumenti disponibili, combinata con alcune facilitazioni oggi accessibili (es. big data – cfr. Gruppo A), permette di ipotizzare un quadro meno specifico e più strutturato;
- Lo schema di riferimento è quello che vede la sequenza tradizionale, ma in modo diverso: Obiettivi->Indicatori->Valutazione.
La Dott.ssa Federica Ribechi/ Dott. Francesco Longo – Presidente CT 1.3 Finanza e Appalti ha evidenziato che il Comitato ha l’obiettivo di individuare gli strumenti finanziari che garantiscono il successo della gestione delle infrastrutture stradali, trasformando questi elementi in best practice. Il Comitato, composto da 37 membri, comprende ANAS, altri gestori stradali, settore bancario, settore istituzionale, settore legale e Università.
Il primo sotto-obiettivo è l’individuazione di buone prassi nel finanziamento di infrastrutture stradali.
Nello specifico viene svolta l’analisi, a seguito di una dettagliata ricerca in tutto il mondo, degli approcci innovativi sul finanziamento delle infrastrutture con particolare attenzione agli elementi principali che determinano il buon andamento di ciascuno strumento, come: struttura dei ricavi (solo pedaggi, pedaggi ombra, parziale o totale corrispettivo in conto esercizio, ecc.), matrice dei rischi e contingenze risultanti, formule di risoluzione anticipata, valutazioni comparative che definiscono la modalità di affidamento (appalti tradizionali, PPP,…).
Il secondo sotto-obiettivo concerne l’analisi degli impatti finanziari delle nuove tecniche di propulsione:
- Analisi, in coordinamento con altri comitati tecnici, dell’impatto sul finanziamento delle infrastrutture stradali dato da una crescente transizione dalla combustione tradizionale a nuove tecniche di propulsione (combustibili alternativi, elettrici, ibridi, ecc.).
- Ricerca di strumenti alternativi volti a integrare e incrementare eventuali minori entrate pubbliche e private causate dal calo della domanda di combustibile tradizionale.
- Redazione breve nota di raccomandazioni e suggerimenti.
Il terzo attiene all’armonizzazione delle modalità di affidamento:
Rielaborazione dei risultati dell’attività 1.3.1, dei principali elementi che hanno un impatto sulla responsabilità etica e sociale attraverso le procedure di appalto, concentrandosi sulla regolazione nel contratto di un meccanismo dettagliato di condivisione dei rischi, dell’attività di supervisione e delle condizioni di risoluzione anticipata. Per supportare la decisione sulla modalità di affidamento, verranno analizzate le migliori pratiche di applicazione del metodo Value for Money.
L’Ing. Marco Garozzo – Presidente CT 1.4 Cambiamenti climatici e resilienza della rete stradale ha individuato gli obiettivi del Comitato, che sono la valutazione degli approcci metodologici uniformi e olistici ai cambiamenti climatici e alla resilienza ad altri rischi e l’aggiornamento del PIARC Climate Change Adaptation Framework. Il Comitato ha seguito in maniera abbastanza rigorosa le indicazioni del corrispondente Comitato internazionale con il quale è in atto una forte collaborazione.
Il Comitato ha poi avviato interazioni con altri CT quali ad esempio il CT 4.2 Ponti e il CT 3.2 Viabilità invernale.
L’Ing. Paolo Dell’Unto (al suo posto è intervenuta la Dott.ssa Sara Chinnici) – Presidente del CT 1.5 Gestione delle catastrofi ha specificato che il Comitato è suddiviso in 3 gruppi di lavoro:
Il primo concerne un approfondimento circa le diverse tecnologie che vengono utilizzate per la raccolta e l’analisi dei dati nella gestione delle catastrofi/emergenze. Il secondo concerne gli aspetti finanziari connessi alla gestione delle catastrofi mentre il terzo ha l’obiettivo di aggiornare il manuale di Gestione delle catastrofi.
Gli strumenti utilizzati sono la creazione di un sondaggio internazionale e la preparazione di casi studio pervenuti. Con riferimento a quest’ultimo aspetto sono stati presi in considerazione 3 casi studio: il crollo del ponte Lenzino, il crollo del ponte di Albiano e il crollo di un ponte in Romania.
Il Comitato ha inoltre ritenuto necessario estendere la platea di soggetti ai quali richiedere contributi, in tal senso interpellando non solo autorità pubbliche ma anche soggetti privati e non necessariamente legati al settore dei trasporti o stradale.
L’Ing. Stefano Oddone – Presidente CT Laboratori di prova ha sottolineato che l’ambito di studio del Comitato concerne le prove di laboratorio, le misure in sito, i monitoraggi, l’utilizzo dei dati di laboratorio e le simulazioni numeriche. L’obiettivo è tentare di colmare alcune lacune normative attraverso la predisposizione di linee guida.
Il Comitato ha già prodotto 4 linee guida che riguardano:
- La verifica in sito dell’interazione palo/terreno di barriere di sicurezza stradali a nastri e paletti, mediante prove dinamiche con il metodo della “Capacità di Dissipazione dell’Energia”.
- L’utilizzo dei georadar
- Il collaudo degli impianti di ventilazione in galleria
- La valutazione dei livelli di precompressione sugli impalcati
Tra le nuove attività avviate si evidenziano: il collaudo di dispositivi di ritenuta stradali; l’utilizzo di droni per riconoscere lo stato fessurativo nelle strutture; la regolarità delle pavimentazioni misurata attraverso strumenti LASER; l’elaborazione di metodi per l’individuazione di fenomeni di degrado chimico nelle strutture in cls armato; l’utilizzo dell’Interferometria per l’esecuzione di prove su ponti; la stima della portanza delle pavimentazioni a partire da misure di ormaiamento; l’elaborazione di metodi di valutazione dell’aderenza con metodi non a contatto; la segnaletica per Smart Road.
L’Ing. Andrea Simone – Presidente CT 2.1 Mobilità in aree urbane ha evidenziato che il Comitato è composto da tre Working Group. Il primo, coordinato dalla Corea, è dedicato all’analisi dei dati di mobilità, necessari per la progettazione degli spazi urbani in un’ottica di mobilità sostenibile.
Il secondo è legato al trasporto intermodale ed è coordinato da Francia e Cina.
Il terzo, dedicato ai nuovi sistemi di mobilità e alla mobilità condivisa (sharing mobility) in ambito urbano e extraurbano, è coordinato dall’Italia.
A livello internazionale è in corso la fase di raccolta di casi studio che successivamente saranno condivisi con il Comitato tecnico nazionale. E’ stato preparato un primo progetto di webinar sull’Analisi di azioni ed interventi nelle aree metropolitane per la mobilità pre/post pandemia a cui dovrebbero partecipare il Comune di Roma, il Comune di Milano e il Comune di Bologna.
Il Dott. Massimo Marciani – Presidente CT 2.3 Merci, ha evidenziato che tra i tre ambiti di approfondimento proposti dal Comitato internazionale, il gruppo di lavoro ha concordato di focalizzare i lavori su sostenibilità del trasporto e digitalizzazione, driver trasversali di crescita per il rilancio economico, escludendo per eccessivo tecnicismo e “verticalità” le buone pratiche nella gestione della pavimentazione stradale. Alla base della scelta, sia la consapevolezza che l’applicazione di nuove tecnologie è fattore abilitante al cambiamento strutturale del settore, sia la necessità di ragionare in termini di ecosistema. La composizione multidisciplinare del gruppo raccoglie gestori di infrastrutture, esperti degli aspetti finanziari e tecnologici, rappresentanti di reti e delle principali modalità di trasporto alternative a quelle convenzionali, quali appunto LNG ed elettrificazione.
Obiettivo del CT è la predisposizione di una roadmap contenente linee guida e raccomandazioni per il MIMS alla luce di quanto previsto dal PNRR che siano frutto dell’approccio metodologico applicato all’analisi delle migliori esperienze.
Con riferimento alla transizione ecologica, il Comitato ritiene necessario valutare in che direzione sviluppare l’infrastrutturazione di ricarica sostenibile sia per il trasporto urbano, sia per quello extraurbano di medio e lungo raggio. Il Comitato ritiene inoltre importante ragionare anche sull’intermodalità di tecnologie differenti, soprattutto nell’interfaccia delle città, dove la logistica di medio e lungo raggio incontra la logistica urbana e di ultimo miglio.
Il Comitato si propone la verifica del tema della digitalizzazione della logistica dal punto di vista dei grandi flussi, delle direttrici di distribuzione e dell’impatto sull’ultimo miglio, sulla base dei parametri dell’intermodalità tecnologica e della concezione della logistica come ecosistema.
Nella predisposizione della roadmap il CT 2.3 si propone l’elaborazione di un piano, caratterizzato dalla visione Smart e green, in cui delineare gli obiettivi, le strategie, le azioni e le misurazioni necessarie per poter apprezzare buone pratiche e punti critici. Tutto ciò, in un’ottica integrata e di sistema, che consenta ai destinatari della comunicazione di costruire un percorso logico efficace.
Il Comitato intende lavorare con due orizzonti temporali, uno a breve a scadenza che prevede la formulazione di indicazioni urgenti, e uno a medio termine, che consenta l’elaborazione di scenari di più ampio respiro sulla transizione energetica e sulla digitalizzazione del settore.
L’Ing. Luigi Carrarini – Presidente del CT 2.4 Esercizio della rete stradale/ITS, ha specificato che gli interessi del Comitato sono rivolti alla verifica delle conseguenze delle nuove forme di mobilità sulla gestione della rete stradale; all’ottimizzazione delle performance e della gestione della rete stradale e all’aggiornamento del manuale RTO/ITS.
Il piano strategico 2020-2023 descrive gli elementi che guidano il lavoro dell’associazione. Il piano di attività per il ciclo quadriennale copre temi strategici sviluppati attraverso comitati tecnici e task force, con relativi gruppi di lavoro ed è completato con comitati trasversali e progetti speciali. Il piano è stato sviluppato su quattro temi strategici: Amministrazione della rete stradale, Mobilità, Sicurezza e sostenibilità e Infrastruttura flessibile.
Nello specifico si prevede di:
- Produrre informazioni su base continua: promuovendo il completamento di report e di altri prodotti in un arco di tempo che li renda utili per i suoi membri;
- Elaborare linee guida per i decisori: redigendo raccomandazioni espressamente fatte per esperti di alto livello;
- Partecipare a discussioni libere: identificando rapidamente i problemi emergenti e a livello del comitato tecnico, consentendo anche la costruzione di una cultura del lavoro più vivace e coinvolgente all’interno degli organi tecnici dell’Associazione;
- Consentire la cooperazione con altre organizzazioni e CT: collaborando su eventi specifici e cercando di combinare le capacità PIARC/CT con quelle delle missioni complementari;
- Promuovere e trasferire conoscenze tecniche approfondite: partecipando a seminari, congressi, webinar e così via in regioni del mondo ancora in via di sviluppo.
L’Ing. Roberto Arditi – Presidente CT 3.1 A – Politiche e programmi nazionali per la sicurezza stradale ha specificato che il Comitato ha partecipato a diversi seminari di PIARC Italia. Il primo, tenutosi il 16 novembre 2020 organizzato da Anas e PIARC dal titolo “Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime” che è rientrato tra le iniziative presentate in occasione della Giornata mondiale della commemorazione delle vittime della strada.
Il 16 marzo 2021 si è tenuto il primo webinar del CT 3.1 dal titolo “sicurezza passiva, dispositivi e tecnologie” relativo al tema dell’infrastruttura stradale intesa come tassello fondamentale dell’approccio di sistema alla sicurezza.
Il 6 maggio 2021 il Comitato ha realizzato il seminario dal titolo “Gestione della sicurezza stradale: migliori pratiche e casi studio nella Regione Lombardia – La sicurezza dell’utenza e delle strutture”.
Gli obiettivi del Comitato sono la proposizione di seminari formativi tematici e/o a livello regionale; la creazione di una rete di attori primari pubblici e privati del settore della sicurezza stradale; l’identificazione di casi di studio dimostrativi per la definizione delle priorità degli interventi di sicurezza stradale; fornire un contributo a linee guida per i gestori stradali globali, nazionali e locali; la definizione di casi studio per il contributo alle iniziative internazionali.
Il Prof. Ing. Lorenzo Domenichini – Presidente CT 3.1 B – Progettazione di infrastrutture stradali e buone pratiche di progettazione ha specificato che il Comitato è composto da 21 membri e vede la partecipazione di numerosi enti con interessi variegati.
Il programma di lavoro del Comitato è stato strutturato come segue:
- Gruppo di lavoro 1 “Progettazione prestazionale delle strade”.
- Gruppo di lavoro 2 “Revisione Direttiva 2008/96/EC riguardante la Gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali”.
- Gruppo di lavoro 3 “Efficacia degli interventi per il miglioramento della sicurezza stradale”.
Il Comitato collabora con le attività internazionali di PIARC attraverso la partecipazione alla task force 4.1 Road Design Standards e al Comitato che segue la predisposizione del progetto speciale Smart Road Classification condotto dall’università Politecnica de Valencia (UPV) nella persona del Prof. Alfredo Garcia. Il progetto dovrebbe fornire i primi risultati a settembre 2021.
L’output che intende perseguire il Comitato, fortemente caldeggiato dai membri del Comitato stesso, è la realizzazione di un Quaderno contenente i risultati delle attività sulla scia di quanto già fatto negli anni precedenti (2010, 2014 e 2019).
Il Prof. Michele Mele – Presidente CT 4.2 Ponti ha delineato il programma di lavoro del Comitato tecnico per il quadriennio 2020-2023 suddiviso in 3 gruppi di lavoro:
- Programmi di monitoraggio
- Stato dell’arte dei sistemi di monitoraggio
- Rating di sicurezza
Più nello specifico, il programma di monitoraggio seguirà i seguenti obiettivi:
- La carta di identità costitutiva e comportamentale del ponte: le modalità di collasso, gli health indicators, la caratterizzazione dinamica, l’incertezza dei dati.
- Il monitoraggio geometrico
- Le ispezioni visive e i controlli dello stato di conservazione dei materiali e degli effetti di azioni aggressive
- Il monitoraggio dinamico
- Il monitoraggio statico
- Il monitoraggio dei carichi
Con riferimento allo stato dell’arte dei sistemi di monitoraggio, le attività saranno incentrate sul monitoraggio dinamico (scelta dei sensori, il tipo di forza di eccitazione applicata, i software interpretativi, l’affidabilità) sull’interferometria radar, sulle fibre ottiche, il WIM, le caratteristiche di performance minime da soddisfare per il rilievo delle grandezze fisiche e, infine, i metodi di controllo delle condizioni e della capacità portante disponibile dei cavi di precompressione.
Le attività del Comitato si concentreranno, infine, sul rating di sicurezza sulla base dello stato dell’arte e delle proposte metodologiche.
L’Ing. Roberto Mastrangelo – Presidente CT 3.2 Viabilità invernale ha evidenziato che il Comitato è composto da 13 membri che operano nel campo della gestione della manutenzione invernale.
L’obiettivo del Comitato è la comprensione della modalità di utilizzo dei dati provenienti dagli impianti che sono in via di installazione lungo le strade italiane (sistemi di rilevamento, impianti e la connettività derivante dall’infrastruttura Smart Road) al fine di migliorare la sicurezza della circolazione stradale in condizioni meteo avverse e per migliorare la sicurezza degli operatori.
In tale ottica, l’obiettivo è di arrivare ad avere un sistema di gestione autonomo per far sì che i mezzi per la manutenzione invernale, percorrendo una Smart Road, possano ricevere in tempo reale informazioni che consentano di ottimizzare le attività di spargimento del sale e di pulizia della strada e consentono al gestore di indirizzare nelle località puntualmente definite mezzi, uomini ed attrezzature così da ottimizzare i consumi e i tempi di esecuzione della manutenzione.
Le attività svolte dal Comitato in questa prima fase sono sostanzialmente di due tipi:
1) La prima è riferita alla nascita e allo sviluppo della Smart Road sulla A51 Alemagna di Cortina che, nella prossima stagione invernale, costituirà un’importante palestra per la sperimentazione di tale tecnologia.
2) La seconda fa riferimento al partner tecnologico del Comitato, la società Giletta S.p.A, che ha avviato una sperimentazione per la manutenzione invernale in aree urbane. Nello specifico tale sperimentazione è stata portata avanti nella città di Torino (stagione invernale 2020/2021) attraverso una partnership con la società adibita al servizio di pulizia della città. Tali mezzi hanno ricevuto dati e informazioni sulle condizioni dell’asfalto da un autobus del trasporto pubblico appositamente attrezzato con sensori che inviava dati in tempo reale al servizio di pulizia stradale.
Non secondario è l’aspetto legato alla sicurezza degli operatori delle macchine adibite alle attività invernali. L’operatore, non dovendo più occuparsi di regolare in cabina la quantità di sale e la posizione della lama in quanto tali attività vengono già svolte in automatico da un sistema a bordo veicolo sulla base delle informazioni che raccoglie dalla strada, può dedicare la sua attenzione alla guida che, in condizioni meteo avverse, è la cosa più importante. Un’importante sfida futura è rappresentata dalla possibilità di utilizzare un veicolo a guida autonoma in condizioni ambientali di particolare criticità.
Il Prof. Vittorio Nicolosi – Presidente CT 3.3 Gestione del patrimonio stradale ha specificato che il Comitato, riunitosi 2 volte a luglio 2020 e a marzo 2021, è stato strutturato in tre gruppi di lavoro:
- GdL 3.3.1 Approcci innovatici per i sistemi di gestione delle infrastrutture. Obiettivo del Gdl è la gestione innovativa degli impianti di illuminazione. E’ necessario che gli impianti siano sempre più efficienti e con sempre minori consumi di energia.
- GdL 3.3.2 Misure per migliorare la resilienza delle infrastrutture stradali. Obiettivo del Gdl è la gestione urbana innovativa e la definizione delle priorità degli interventi di mitigazione basata sulla valutazione del rischi.
- GdL 3.3.3 Aggiornamento del manuale dell’Asset Management. Obiettivo del Gdl è la raccolta di casi studio italiani sia tematici che sulla gestione globale delle infrastrutture da inserire nel manuale internazionale.
I gruppi di lavoro hanno già avviato le proprie attività e nell’ultima riunione sono stati definiti i contenuti degli studi che sono stati portati avanti. A breve sarà diffuso un indice del rapporto delle attività la cui redazione è già stata programmata.
Il Gruppo di lavoro 2, oltre a fornire le linee guida per incorporare la resilienza all’interno dei sistemi di gestione, ha già fornito un proprio contributo al numero speciale della rivista Routes/Roads che dovrebbe essere editato entro la fine del 2021 relativo alla resilienza e agli approcci innovativi di retrofitting delle opere d’arte anche in relazione agli impianti macroeconomici sulla rete stradale.
E’ previsto infine che il Comitato dia il suo significativo contributo anche alle attività del prossimo convegno SURF 2022 relativo alle caratteristiche superficiali delle pavimentazioni e nell’ambito del quale è già prevista la presentazione di almeno due contributi scientifici da parte del Comitato.
Il Prof. Maurizio Crispino – Presidente CT 4.1 Pavimentazioni ha descritto le attività del Comitato, suddiviso in 4 Gruppi di Lavoro:
1) Pavimentazioni stradali sostenibili durevoli e performanti. I 3 sotto temi sono: Caratterizzazione e impiego di aggregati non naturali; Tecnologie e metodologie di rigenerazione/stabilizzazione in sito ed in impianto; Tecnologie green.
2) Leganti e additivi per miscele bituminose e cementizie. I 2 sotto temi sono: Classificazione di bitumi additivi per conglomerati bituminosi; Classificazione di cementi e additivi per conglomerati cementizi.
3) Mix design dei conglomerati bituminosi. Il sotto tema è relativo ai metodi per la masse a punto di miscele bituminose in relazione alle prestazioni richieste e alle finalità di utilizzo.
4) Strati di usura e relative caratteristiche. Il sotto tema è relativo alle modalità di progettazione di miscele per strati di usura e relative prestazioni funzionali.
I membri del Comitato sono 30 e sono ben rappresentati tutti gli ambiti: accademico, professionale, gestori, imprese e aziende.
Il Prof. Crispino ha poi evidenziato i contenuti del SURF 2020, il convegno internazionale sulle pavimentazioni stradali. Che si terrà in Italia e che è organizzato dal Politecnico di Milano in collaborazione con Anas e con PIARC.
In risposta ad un quesito posto dal Dott. Crocco circa la possibilità di produzione di linee guida relativa al riciclo dell’asfalto fresato, pratica già ampiamente posta in essere a livello internazionale, il Prof. Crispino ha assicurato la propria disponibilità (e quella di tutto il comitato).
Il Prof. Ing. Ciro Caliendo – Vicepresidente CT 4.4 Gallerie ha sottolineato che le tematiche affrontate dal Comitato internazionale riguardano un tema che è di forte attualità come la resilienza delle gallerie stradali. E’ già stato redatto un documento ufficiale che fa riferimento all’analisi della letteratura relativa alla resilienza delle gallerie.
Una seconda tematica riguarda le problematiche che i nuovi veicoli possono arrecare alle gallerie. Ad esempio le batterie elettriche che in caso di incidente possono generare la dispersione di gas tossici.
Altro tema rilevante è l’aggiornamento del Manuale delle gallerie. Il terzo tema è quello degli ITS, sistemi di trasporto intelligenti per la gestione delle gallerie. L’ultimo tema fa riferimento alla gestione vera e propria delle gallerie.
Il Comitato italiano dovrebbe riunirsi a breve per definire in primo luogo se la partecipazione dell’Italia ai Working Group internazionali necessiti di un’integrazione per un’adeguata rappresentazione. Il Comitato dovrà poi definire i temi da affrontare che molto probabilmente saranno in linea con quelli già delineati a livello internazionale.
L’Ing. Enrico Mittiga – Presidente CT 4.3 Opere in terra ha specificato che a livello internazionale, il Comitato 4.3 Earthworks ha focalizzato le proprie attività sulla definizione di resilienza. Ciò che è emerso dal confronto con la letteratura esistente in materia è che la resilienza non è un concetto ancora maturo e non ha una formulazione univoca. E’ emersa quindi una notevole attenzione sul fatto che resilienza vuol dire essere in grado di affrontare gli eventi non previsti con preparazione, capacità di reazione e di intervento per il ripristino delle condizioni inziali.
Il Comitato italiano si sta concentrando sugli effetti dell’ambiente sulle infrastrutture e sulle opere in terra in particolare, sensibili agli eventi ambientali estremi come alluvioni e terremoti.
Obiettivo del Comitato è concentrarsi sull’elemento di preparazione, tentando di capire se un evento si sta verificando e guadagnando sufficiente tempo per poter intervenire tempestivamente. Nello specifico il Comitato intende proporre:
- Studio teorico per implementazione di sistemi di Early Warning (EW) da frana e da sisma;
- Case histories di applicazione di sistemi di EW;
- Redazione linee guida attività di monitoraggio, anche finalizzata ai sistemi di EW;
- Redazione di cartografia tematica con tecniche innovative;
- Applicazione dei sistemi di EW nell’ambito di progetti per aumento della resilienza delle infrastrutture viarie;
- Collegamento con altri CT (es. CT 4.2 Ponti, CT 4.4 Gallerie) per temi comuni.
L’Ing. Saverio Palchetti – Presidente Task Force 3.1 Security delle infrastrutture ha rappresentato la Task Force, composta da una variegata platea di membri. Le attività della TF nazionale si ricollegano a quella della TF 3.1 internazionale, proponendo casi studio o contributi, lasciando in tal senso piena libertà ai membri in merito alle tematiche da trattare secondo il proprio interesse. Nella prima e nella seconda riunione erano stati raccolti dei primi orientamenti che nella prossima riunione dovranno essere meglio precisati con una prima bozza di contributi.
Tra i temi proposti si evidenziano i seguenti:
- Security fisica: sviluppo delle linee guida per dispositivi di protezione da veicoli ostili o fuori controllo in aree sterne e/o interferenti con il traffico stradale. Il tema ha anche possibili sinergie con le Smart road. Viene rilevata una carenza normativa nazionale o di linee guida specifiche, già presenti nei principali Paesi europei, per regolamentare la scelta e distinguere prodotti quali i dissuasori di traffico dalle barriere di sicurezza.
- Strade intelligenti e veicoli connessi: questioni regolamentative delle strade intelligenti che per gli impatti tecnologici, apportano nuove ed importanti responsabilità in capo agli enti gestori stradali in vista di un adeguato inquadramento giuridico.
- Interazione tra nuove tecnologie e inquadramento normativo: per le responsabilità in caso i attacchi cyber e per l’aspetto delle politiche di gestione dei dati e dei rischi di violazione della privacy.
- Gestione del rischio e sua trasferibilità assicurativa (risk manegement assicurativo).
- Security fisica e informatica delle gallerie (scenari di attacco ad es. a sistemi di ventilazione, test in laboratorio, ecc.).
- Rapporto tra cyber security, sicurezza fisica e infrastrutture e, con riferimento ai veicoli ADAS, alla comunicazione veicolo-esterno e veicolo-cloud
- Data governance anche in relazione ai recenti sviluppi normativi in campo europeo
- Security delle tramvie nella interazione con la circolazione stradale.
Ci sono poi diversi punti di convergenza tra il Covid-19 e la security. La pandemia da Covid-19 richiede capacità simili a quelle per la gestione della security, poiché la pandemia è una minaccia alla sicurezza non intenzionale e imprevedibile. La forte crescita degli attacchi informatici in questo periodo accresce infatti l’importanza della sicurezza informatica (cyber security). In tale contesto assumono maggiore rilevanza figure come i security manager (responsabili della sicurezza aziendale) e le strutture competenti come i Dipartimenti di protezione Aziendale che svolgono un ruolo essenziale, in tale scenario di crisi, anche oltre le loro tradizionali funzioni.
Come minaccia alla sicurezza, la pandemia da Covid-19 ha provocato una situazione di crisi per la quale i concetti relativi al tema della resilienza sono totalmente applicabili.
E’ inoltre in atto una collaborazione tra la Task Force 3.1 e ANAS in vista del Consiglio a Dakar 2021 con specifico riferimento alla security delle aree esterne. In occasione del Consiglio PIARC 2021 verrà svolta una presentazione congiunta security-ITS (Ingg. Carrarini e Lupi). Trattandosi della sede di Dakar, la presentazione sarà orientata al contesto africano (ITS/Smart road a basso costo). La protezione dei veicoli ostili o fuori controllo in aree esterne e/o interferenti con il traffico stradale sono particolarmente sentite nei Paesi sub-sahariani soggetti al terrorismo di matrice jihadista.
Tra i servizi ITS in chiave security si evidenziano: gestione allarmi di sicurezza (rischio veicoli usati come arma), protezione attività all’esterno (eventi, mercati), protezione cantieri, protezione aree di sosta.
Il Dott. Domenico Crocco – Presidente CT 2.5 Guida autonoma e Smart Road ha definito le direzioni lungo le quali sta operando il Comitato:
1) La regulation: attiveremo un confronto con il MIMS e con gli stakeholders al fine di implementare in maniera condivisa le regole.
2) Confronto attivo, già in corso, con la Commissione europea per quanto concerne gli standard di comunicazione della Smart Road. Abbiamo già avuto contatti con la Commissione sia per quanto riguarda i protocolli di cyber security che per quanto concerne i protocolli di comunicazione.
3) Elaborazione di un report con un’analisi di contesto rispetto ai Paesi più tecnologicamente avanzati al fine di comprendere quali azioni sono state intraprese per la digitalizzazione delle strade.
4) Avvio di un’indagine sull’accettazione sociale della guida connessa attraverso l’esame degli aspetti umanistici della mobilità autonoma: accettazione psicologica, intelligenza artificiale, etica, effetti sulla società e sulla sicurezza stradale. Questa attività ha lo scopo di fornire elementi di conoscenza e consapevolezza sulla mobilità autonoma.