- 9 Novembre 2021
- Posted by: PIARC Italia
- Categoria: Notizie

Lo Special Project 2021 Smart Roads Classification, presentato a ottobre 2020 al Comitato Esecutivo PIARC – World Road Association, è stato completato e pubblicato sul sito ufficiale PIARC International.
Il progetto è stato sviluppato dall’Università Politecnica di Valencia, attraverso due gruppi di ricerca: l’Highway Engineering Research Group, parte dell’Istituto dei trasporti e del territorio (ITRAT) e il Mobile Communications Group, parte dell’istituto di ricerca iTEAM. Tra i membri del team di supervisione del progetto PIARC (Project Oversight Team) figura il Prof. Ing. Lorenzo Domenichini dell’Università di Firenze, presidente del Comitato Tecnico 3.1b di PIARC Italia – Progettazione di infrastrutture stradali e membro della Task Force 4.1 di PIARC International – Road Design Standards.
Questo progetto speciale intende definire una metodologia per la classificazione delle infrastrutture basata sulle sue caratteristiche fisiche, così come sulla capacità di ricezione dell’automazione e della connettività dei veicoli. Questo nuovo approccio dovrebbe servire come base per il futuro lavoro di PIARC sull’argomento, che in seguito svilupperebbe e specificherebbe tutti i dettagli e i limiti per un sistema di classificazione stradale definitivo.
Tradizionalmente, i sistemi di classificazione della rete stradale si sono concentrati su due dimensioni fondamentalmente opposte: mobilità e accessibilità. Questi sistemi di classificazione sono stati adattati alle circostanze variabili dei paesi o delle regioni. Tuttavia, con l’entrata in gioco dei veicoli connessi e automatizzati (CAV), la situazione è diventata molto più impegnativa di prima.
Gli attuali CAV consistono in diversi sistemi di assistenza alla guida (ADAS) che supportano i conducenti nel compito di guida. L’industria automobilistica sta compiendo un grande sforzo di ricerca, per cui i sistemi più avanzati possono persino controllare il funzionamento del veicolo. Tuttavia, c’è una varietà di sistemi diversi, che differiscono nel modo in cui questa assistenza viene eseguita. Di conseguenza, non tutti i CAV si comportano allo stesso modo e, per di più, queste prestazioni si evolvono nel tempo. Per chiarire le capacità di questi nuovi veicoli, la Society of Automotive Engineers (SAE) ha sviluppato un sistema di classificazione che raggruppa queste capacità in sei livelli. Il livello 0 corrisponde a nessuna automazione; i livelli 1 e 2 indicano un’automazione parziale, dove il sistema assiste e non sostituisce il conducente; un sistema a livello 3 è in grado di controllare più situazioni, prevedere disinnesti e richiedere l’intervento del conducente in anticipo; al livello 4, il sistema è in grado di guidare autonomamente in determinate zone (gli ODD, Operational Design Domain). Infine, il livello 5 corrisponde a un’automazione completa.
Oltre allo sviluppo dei veicoli autonomi, c’è da tener conto della condivisione dei dati e delle informazioni per migliorare la sicurezza e le operazioni stradali. La connessione di tutti gli elementi (veicoli, utenti stradali, infrastrutture, condizioni meteo, traffico, ecc.) porterebbe alla creazione di un’infrastruttura digitale, essenziale per migliorare il traffico, minimizzare le emissioni di carbonio e ridurre gli incidenti stradali.
Per questo si è resa necessaria la classificazione delle smart road (SRC, Smart Roads Classification), per aiutare i CAV e gli utenti stradali a sapere che cosa aspettarsi dalle diverse strutture stradali. Il progetto pubblicato, quindi, delinea gli obiettivi che la SRC deve raggiungere, le sfide e i limiti che si trova ad affrontare, gli scenari applicativi con le loro variabili, i benefici e le opportunità che questa classificazione porterebbe.