E’ stata pubblicata la terza edizione del “White Book di EY sulla mobilità”. Lo studio propone l’analisi, realizzata tramite un approccio multi-metodo e di monitoraggio costante, dei trend principali e più attuali che caratterizzano l’ecosistema della mobilità in un momento cruciale di trasformazione e adattamento del settore in virtù della pandemia da Covid-19.

Gli ultimi 12 mesi hanno messo a dura prova la resilienza e le capacità di adattamento dell’ecosistema mobilità. Tecnologie, dinamiche competitive, comportamento della domanda, modelli di business e politiche governative sono state messe in discussione per ragioni diverse. Il monitoraggio dell’ecosistema mobilità, tanto importante quanto delicato già in era pre-Covid, risulta oggi un esercizio ancora più complesso.

Al centro della terza edizione del white book di EY sulla mobilità:

  • impatto del Covid-19 sul mercato della mobility e sui comportamenti dei “Viaggiatori”;
  • trend di continua convergenza tra settori;
  • velocità della transizione alla mobilità green;
  • come la gestione dei dati e le nuove modalità di pagamento possono facilitare nuovi modelli di mobilità;
  • ruolo del pubblico nello sviluppo della mobilità sostenibile.

Il monitoraggio dell’ecosistema mobilità, tanto importante quanto delicato già in era pre-Covid, risulta oggi un esercizio ancora più complesso. Per questa ragione, la terza edizione del White book di EY sulla mobilità propone un’analisi granulare dei trend più attuali nell’ecosistema:

  • impatto del Covid-19 sul mercato della mobility e sui comportamenti dei “Viaggiatori”;
  • trend di continua convergenza tra settori;
  • velocità alla transizione alla mobilità green;
  • come la gestione dei dati e le nuove modalità di pagamento possono facilitare nuovi modelli di mobilità;
  • ruolo dell’apparato pubblico nello sviluppo della mobilità sostenibile.

L’industria automobilistica si sta spostando verso un concetto di “mobilità intelligente”. I principali trend che stanno trainando la Smart mobility nella prospettiva dell’industria automobilistica possono essere sintetizzati nelle seguenti aree:

  • Autonomous driving: lo sviluppo della guida autonoma e guida assistita, ossia investimenti nelle tecnologie che permettono alle automobili di spostarsi tra diverse destinazioni senza o con limitato intervento umano, per mezzo di una combinazione di sensori, telecamere, radar e intelligenza artificiale (“AI”);
  • Connected cars: lo sviluppo da parte delle principali case automobilistiche di piattaforme di comunicazione V2V (“vehicle-to-vehicle”) e V2I (“vehicle-to-infrastructure”), per permettere agli autoveicoli di comunicare tra loro, così come con infrastrutture (e.g. edifici, semafori, ecc.);
  • Green mobility: lo sviluppo delle automobili elettriche (“BEV”) o ibride plug-in (“PHEV”), che hanno visto una crescita in forte espansione in tutto il mondo, inclusa l’Italia;
  • Sharing mobility: lo sviluppo di un fenomeno legato ad una mobilità che avviene con mezzi e veicoli “condivisi”. Da un lato si può osservare il comportamento dell’utente che privilegia l’utilizzo di un veicolo al suo possesso; dall’altro lato, si è assistito alla nascita di tante imprese che offrono servizi di “sharing”, nonché la diffusione di piattaforme digitali per l’erogazione e l’ottimizzazione del servizio stesso.

I trend sopra menzionati stanno spingendo i vari player che operano all’interno dell’automotive ad investire significativamente in aziende che propongono soluzioni e servizi di Smart mobility, attraverso investimenti in innovazione, prevalentemente legati all’acquisizione di competenze digitali e di brevetti per l’utilizzo di nuove tecnologie, idonee a rendere i veicoli meno inquinanti e più intelligenti.

La crisi globale non ha interrotto il processo di sviluppo, innovazione e trasformazione già in atto nella mobilità da alcuni anni a questa parte. La contingenza ha infatti sicuramente innescato un processo di propulsione di alcuni dei Macro-Trend emergenti e già in via di sviluppo, anche in previsione della crescita macroeconomica stimata per il 2021, in particolare con una crescita del PIL e del Trade mondiale rispettivamente del 5,2% e dell’8,3%9. Nello specifico, tra i principali Trend da mappare vi sono:

  • L’Electrification: ovvero lo switch alla tecnologia elettrica. Il fenomeno, in forte progresso, interessa tutta la Mobilità, coinvolgendo tutto il settore dei trasporti privati, a due e quattro ruote, del trasporto commerciale, leggero e pesante, del trasporto pubblico ed infine quello della Micromobilità (Es: bici e monopattini elettrici). La strada tracciata è quella della ricerca di soluzioni capaci di massimizzare l’efficienza energetica degli impianti elettrici e di forte riduzione delle emissioni di gas serra (CO2) nel pianeta. Da questo punto di vista, il più rilevante ambito di sviluppo riguarda la batteria al Litio, e in particolare la gestione della cosiddetta Second-Life della batteria in termini di riutilizzo della parte cessante di carica energetica al termine del suo primo impiego e circolarità dei materiali rari necessari per fabbricarle (es: Litio, Cobalto).
  • La Mobilità Connessa (Vehicle to Everything, “V2X”): quindi la comunicazione tra i veicoli, di qualsiasi tipo, e qualsiasi altra cosa, cioè infrastrutture, altri veicoli, web, altre persone e devices digitali di ogni tipologia. La trasmissione di enormi moli di dati che oggi un veicolo è in grado di effettuare con l’ecosistema circostante, è frontiera di ricerca e sviluppo soprattutto nell’ambito dell’efficientamento dell’utilizzo dei veicoli, soprattutto quelli elettrici, e della sicurezza a bordo, con un impatto, a tendere, anche sullo scenario urbano, poiché la capacità delle soluzioni di divenire sarà quella di poter suggerire lo spostamento delle vetture anche in base a condizioni di traffico o altri fattori rilevabili e calcolabili, con effetti positivi a cascata da ogni punto di vista. Si stima che entro il 2023, il mercato del “V2X” crescerà complessivamente di circa il 15%.
  • Mobility as a Service (“MaaS”): Con questo concetto si fa riferimento al graduale passaggio alla preferenza del consumatore a fruire di servizi on-demand per ottenere complessivi vantaggi di costo per l’utilizzo di soluzioni di mobilità, di tempo speso per lo spostamento End-to-End e di esperienza complessiva. In particolare, la prospettiva di acquistare un veicolo è oggi meno attrattiva, a causa di elementi quali il congestionamento delle strade e l’onerosità del mantenimento di un veicolo, in termini di costo e tempo. Non ultimo, la mobilità mondiale sta abbracciando soluzioni di servizi di Mobilità anche per traguardare gli obiettivi di sostenibilità climatica del pianeta, riducendo le emissioni e l’inquinamento e il numero di mezzi circolanti totali.
  • Guida Autonoma: il segmento dei Connected and Autonomous Vehicles (CAVs) è una delle principali frontiere di trasformazione del modo di concepire lo spostamento di persone e cose. Un veicolo autonomo è infatti un prodotto che combina un sistema di sensori, telecamere, GPS, radar e software di intelligenza artificiale (A.I.) tale da semplificare l’interazione del conducente con il mezzo e l’automatizzazione del processo di guida, con l’avveniristico obiettivo di arrivare a sostituire completamente il guidatore del veicolo, sebbene in questo senso sia ancora difficile abbattere la resistenza e lo scetticismo della domanda in termini di effettiva sicurezza delle soluzioni offerte e di tempi di implementazione e presenza sul mercato, a prezzi accessibili. Per classificare il livello di autonomia dell’A.I. a bordo di una vettura, il settore dell’Automotive si avvale di una scala che va da 0 a 5, in cui il minimo corrisponde ad un livello inesistente di automazione, mentre il massimo ad una automazione completa. In questo momento, lo sforzo tecnologico, anche in termini di investimenti, delle grandi case automobilistiche è proiettato ad una crescita della produzione di veicoli di Livello 4, sono più di 10 i grandi manifacturers che infatti hanno prospettato l’uscita di nuovi modelli autonomi entro i prossimi 5 anni. Bisognerà attendere, invece, almeno fino al 2030 per vedere in commercio i primi prototipi di Livello 5, a cui si arriverà gradualmente tramite sviluppi costanti implementati sui modelli di Livello 4.

I player della mobilità

In virtù dello scenario descritto, è particolarmente complesso definire l’Ecosistema della Mobilità odierno, che appare come un Macro-Settore Multi-Stakeholder all’interno del quale si assiste all’intrecciarsi di numerose catene del valore cross-industry sempre più interrelate che danno vita a forme di collaborazione e sviluppi condivisi di soluzioni innovative per la Mobilità.

Nello specifico, si possono distinguere:

  • Player della Connettività e di Integrazione dei Sistemi: tutti gli attori che sviluppano sistemi tecnologici relativi alla connessione (ad esempio processori, chip integrati e reti di sensori wireless) e hardware di rete, cioè la componentistica hardware/gateway di rete che mirano a garantire sempre maggiori livelli di raccolta di dati utilizzabili, trasmissione dell’energia elettrica, di informazioni ed in generale lo sviluppo di applicazioni sempre più sofisticate ed avanzate anche nella gestione, elaborazione ed archiviazione la mole di dati raccolti dai dispositivi connessi, grazie ad avanzati abilitatori di applicazioni e dispositivi vari.
  • Fornitori di componenti hardware e software: tutte le realtà che investono nello sviluppo di servizi avanzati relativi alla mobilità in tutte le sue forme.
  • Player infrastrutturali: si considerano tutti gli attori, primariamente pubblici, ma anche privati, che abilitano il contesto della Mobilità con la predisposizione dell’ambiente in termini di servizi cittadini, facilities e che regolano e determinano il settore finanziario e assicurativo.
  • New Players: All’interno di questo insieme si trova il vasto mondo legato soprattutto alle Start Up digitali, nella fattispecie Tech Companies, focalizzate nello sviluppo di servizi tecnologici avanzati con modelli di business che hanno permesso di accelerare lo sviluppo di soluzioni disponibili sul mercato in modo innovativo.

 

Le tecnologie abilitanti

Sono tre i macro ambiti della mobility che guideranno il cambiamento e la cross convergenza industriale: le auto a trazione elettrica (EV – Electric Vehicle) a cui successivamente si uniranno quelle ad idrogeno, le auto a guida autonoma (CAV – Connected Autonomous Vehicle) e i servizi legati alla mobilità on demand per il cittadino secondo il modello MaaS (Mobility as a Service) che vedranno un coinvolgimento di aziende dei settori Automotive, Energy, Insurance, Banking, Security, Media e ovviamente Telco ed IT.

  • 5G e Internet of Things

Il 5G e l’IoT, come binomio, costituiscono l’infrastruttura critica del futuro poiché tutte le cose saranno tra loro connesse e rappresentano il volano per cogliere grandi opportunità in ogni settore industriale, ivi compreso quello della mobilità metropolitana. Le città del futuro saranno intelligenti, interattive e connesse e i veicoli che il cittadino utilizzerà per spostarsi saranno in costante comunicazione con ciò che li circonda, scambiando informazioni con gli altri veicoli e con le infrastrutture urbane a garanzia di una maggiore sicurezza del guidatore e, in generale, di una più efficiente gestione dinamica della mobilità cittadina. In questo contesto, il 5G risulta determinante per lo sviluppo della Smart mobility poiché è caratterizzato da una latenza molto bassa (è il tempo di risposta di un sistema a un impulso, misurata tramite “ping”). Bassa latenza significa operare con un lag praticamente nullo che equivale ad una comunicazione tra il veicolo e i sensori IoT sostanzialmente real time.

  • Open Platform

La mobilità integrata, che necessita per definizione di convergenza tra settori, ha di sua natura bisogno di piattaforme aperte, facilmente integrabili e scalabili. Da qui l’impatto fondamentale dato dalle tecnologie connesse alle API (Application Programming Interfaces, un insieme di procedure e interfacce che permette di semplificare il dialogo tra le applicazioni). L’Open API ecosystem è, e sarà sempre più, un forte acceleratore di soluzioni integrate per il Cliente mettendo insieme le soluzioni finanziarie, quelle di mobilità e, ulteriore elemento di interesse, quelle offerte da fintech e altre aziende in settori totalmente diversi che ne sapranno cogliere i frutti.

  • Big data, Intelligenza Artificiale

I veicoli connessi e i dispositivi di smart mobility, il cui numero è stimato crescere esponenzialmente negli anni a venire (tra i 42 e i 75 miliardi di dispositivi IoT connessi entro il 2025 in base a differenti ricerche di mercato), costituiscono una fonte di raccolta immensa delle informazioni sul loro funzionamento e sulle abitudini di chi li utilizza, tanto da polarizzare l’interesse di molte aziende (appartenenti a settori commerciali differenti) sulla migliore strategia per trasformare questi big data in opportunità concrete di business. La mole di dati eterogenea raccolta da sorgenti differenti, per poter generare valore, deve essere sottoposta a processi di big data analytics che la trasformano, omogeneizzano e aggregano come prodotto finito o per essere elaborata da algoritmi di intelligenza artificiale e machine learning in base all’ambito di applicazione.

Il Quadro Regolatorio Italiano

Tra le nuove iniziative su cui sta puntando la mobilità italiana vi è anche l’introduzione della Smart Road, ove con il Decreto MIT 70/2018 (Decreto Smart Road), vengono definiti gli standard funzionali minimi delle strade di interesse nazionale, non entrando nel merito delle tecnologie specifiche, e viene regolamenta la sperimentazione di veicoli automatici e connessi su strada pubblica, posizionando l’Italia tra i primi Paesi al mondo ad aver normato tale ambito. Al fine di completare la normativa, risulta necessario analizzare diversi aspetti in materia di privacy, etico, sociale, economico, responsabilità in caso di incidente, cyber security, assicurazione.

Un tema fortemente legato all’iniziativa Smart Road è sicuramente la Sicurezza Stradale, che viene analizzata dal legislatore anche in tema di azioni e misure volte a migliorare la sicurezza soprattutto in relazione alla mobilità attiva (a piedi e/o in bicicletta). Gli interventi del decisore pubblico sono principalmente concentrati su:

  • Riorganizzazione degli spazi urbani in favore della mobilità attiva al fine di rendere più sicura la circolazione ed indurre i cittadini a scegliere questa forma di mobilità.
  • Analisi della incidentalità e identificazione dei relativi fattori maggiormente significativi, per la definizione di interventi volti a migliorare la sicurezza stradale e valutazione della efficacia.
  • Controlli sui comportamenti degli utenti della strada per una più efficace e mirata azione repressiva di comportamenti scorretti dell’utente della strada.
  • Valutazione delle caratteristiche tecniche e funzionali delle infrastrutture e adozione di strumenti tecnici e normativi per il miglioramento della sicurezza degli spazi urbani, tramite un aggiornamento del quadro normativo di settore o la diffusione di linee guida o best practices.
  • Linee di finanziamento in ambito europeo e nazionale per interventi inerenti la sicurezza stradale, al fine di acquisire le risorse utili per l’implementazione di azioni e misure volte al miglioramento della sicurezza stradale.

 

Al seguente link lo studio completo: https://assets.ey.com/content/dam/ey-sites/ey-com/it_it/topics/ey-mobility/mtt-report2020_211101.pdf