- 5 Novembre 2020
- Posted by: PIARC Italia
- Categories: Notizie, TS 3 - Sicurezza e Sostenibilità

Tra gli italiani e l’auto elettrica è scoppiato il grande amore. Nei primi nove mesi del 2020 il comparto delle auto elettriche nel nostro Paese, nelle due versioni full-electric e ibride, ha registrato un aumento del 155% delle immatricolazioni rispetto all’automotive. A fornire i dati, lo Smart Mobility Report 2020, realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, presentato via web il 29 ottobre scorso (https://www.energystrategy.it/report/smart-mobility-report.html).
Nel suo complesso, il settore automotive ha subito una forte flessione delle vendite con un calo del 34% rispetto allo stesso periodo del 2019 (972.000 immatricolazioni nel 2020 a fronte di 1,4 milioni dell’anno precedente).
In totale controtendenza, invece, le immatricolazioni di auto elettriche che raggiungono la soglia delle 30.000 unità annue.
Il trend è indubbiamente rialzista. Si pensi che nel 2019 sono state immatricolate nel nostro Paese 17.065 auto elettriche (+78% sul 2018, con 10.566 “full-electric”, più che raddoppiate, e 6.499 “ibride plug-in”) su circa 2 milioni di immatricolazioni totali (lo 0,9%, quasi il doppio rispetto al 2018).
Al primo posto è il Nord Italia che registra il 70% delle immatricolazioni, seguito dal Centro con il 24% e infine dal Sud del Paese con il 6%.
Il Trentino Alto Adige è la regione a maggior sviluppo nell’ambito della mobilità elettrica, considerando la presenza di 40 auto elettriche immatricolate ogni 100.000 abitanti a fine 2019 e 35 punti di ricarica.
Il dato, seppur notevole in termini percentuali, segna però un profondo gap con l’obiettivo assegnato dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) che fissa in circa 6 milioni il numero degli esemplari che dovranno circolare in Italia nel 2030. Un numero obiettivamente molto più significativo rispetto ai 70.000 esemplari attuali. Per sostenere questi obiettivi si stima che debbano essere investiti complessivamente, tra autovetture e infrastrutture di ricarica, circa 200 miliardi di euro nei prossimi dieci anni.
“Tra i fattori che hanno favorito la crescita – ha commentato Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio Smart Mobility dell’E&S Group – ci sono certamente il rafforzamento degli incentivi all’acquisto, l’incremento dei modelli “elettrificati” (88 al primo semestre 2020, di cui 50 PHEV e 38 BEV, in totale 26 in più rispetto all’anno prima) offerti in Italia dalle case automobilistiche, che hanno rivisto al rialzo i target di vendita dei prossimi anni e l’ulteriore aumento dell’infrastruttura di ricarica: i punti di ricarica pubblici e privati a uso pubblico ad agosto erano oltre 16.000, il 20% in più rispetto a fine 2019”.
Complessivamente si può affermare che le immatricolazioni di veicoli elettrici nel 2019 sono cresciute del 19% grazie a passenger cars (+78%) e motocicli (+269%). A far la parte del leone infatti, oltre alle biciclette, spicca il dato dei ciclomotori (quasi 1 su 5 immatricolati nel 2019 è elettrico), mentre per gli altri veicoli si parla di cifre poco rilevanti, soprattutto in rapporto al parco mezzi circolante.
In Europa, l’Italia è fanalino di coda nella Top 10, con poco più del 3% delle immatricolazioni di veicoli elettrici sul totale europeo, a fronte del 12% se ci si attiene alle autovetture nel loro complesso. A guidare la classifica è la Germania con 100.000 auto elettriche immatricolate (+60% rispetto al 2018), seguita da Norvegia (80.000, +9%) e Gran Bretagna (72.000, +21%) – i tre Paesi che insieme rappresentano circa la metà delle nuove immatricolazioni europee – poi Olanda (67.000, +146%) e Francia (61.000, +34%).
A livello mondiale, nel 2019, sono stati immatricolati quasi 2,3 milioni di passenger cars e light duty vehicle elettrici (+9% rispetto al 2018), cioè il 2,5% del totale, in crescita dello 0,3% (una percentuale più esigua rispetto al +1% registrato tra 2017 e 2018) e sufficienti a far salire lo stock complessivo di questi autoveicoli a 7,5 milioni. In crescita anche il passaggio dai mezzi ibridi a quelli full-electric, che segnano un +5% rispetto al 2018 e sostanziano il trend di crescita del quadriennio 2015-2018 (+3% anno su anno).
La Cina è il più grande mercato mondiale con quasi 1,2 milioni di autoveicoli immatricolati nel 2019 (+3% rispetto al 2018), il doppio dell’Europa, che si conferma il secondo mercato con 600.000 immatricolazioni (+44%). Seguono gli Stati Uniti (320.000, -12%) e, a notevole distanza, il Giappone (44.000, -16%).
In questo contesto, un punto imprescindibile da analizzare e’ rappresentato dalla diffusione dei punti di ricarica. L’Europa conta un quarto delle infrastrutture presenti a livello mondiale e l’obiettivo di lungo periodo e’ quello di espandere ulteriormente la rete adottando la ricarica “ultra-fast”, ovvero le infrastrutture con potenza superiore ai 100 KW. In Italia, a fine 2019 erano 9.100 i punti di ricarica pubblici (+170% sul 2018, un ritmo di oltre 100 punti percentuali superiore allo scenario europeo), di cui 8.300 di tipo “normal charge”, cresciuti del 191% rispetto al +51% dei “fast charge”.
Considerando i punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico, ad agosto 2020 se ne contavano in Italia circa 16.000, distribuiti in maniera disomogenea tra le Regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Toscana sono le uniche con più di 1.500 punti di ricarica) e con una netta prevalenza (60-65%) di installazioni in ambito urbano, su strada o in parcheggi pubblici, in lieve calo nel mix rispetto allo scorso anno (-5/10%). Anche i “punti d’interesse” erano ben rappresentati, circa il 30-35% del totale, in crescita di +5/10%, mentre il restante 5% si collocava in ambito extra-urbano.
A fine 2019 erano invece 6,5 milioni i punti di ricarica privata nel mondo, 7,5 volte quelli pubblici o a uso pubblico, mentre in Italia arrivavano a 17-20.000, di cui circa 8.000 installati nel solo 2019 (+90% sul 2018 e per l’80% relativi a wallbox), oltre la metà nel Nord Italia e nel 65-75% dei casi presso abitazioni, il rimanente presso aziende.
Gli scenari di diffusione della «smart mobility» in Italia
Per elaborare previsioni relative allo sviluppo della smart mobility in Italia il report prende in esame tre scenari, uno “base” che ipotizza 3,5 milioni di auto elettriche circolanti al 2030, uno “moderato” abbastanza in linea con gli obiettivi del PNIEC, che ne immagina 5,5 milioni, e uno “accelerato” secondo cui gli autoveicoli elettrici tra 10 anni sarebbero 7 milioni, cioè il 20% del circolante totale, con il 65% di nuove immatricolazioni nel 2030 legate a modelli elettrici.
Analoghe stime sono state fatte relativamente all’infrastruttura di ricarica sia pubblica, che nel 2030 potrebbe oscillare da un minimo di 47.000 punti di ricarica a un massimo di 70.000, sia privata, da 1,8 a 3,9 milioni.
Tutti e tre gli scenari prevedono che l’impatto ‘vero’ dei veicoli elettrici inizi a vedersi già nel 2025, seguito poi da una crescita molto sostenuta nel periodo successivo.
[a cura di Monica Pinata]