Merano: dove la mobilità elettrica a guida autonoma conquista i cittadini

Metti un mezzo di trasporto a guida autonoma con dotazioni di bordo avveniristiche, metti una sperimentazione breve ma intensa e metti i pareri entusiasti dei cittadini. Tutto questo è Navya, bus ad emissioni zero e privo di conducente, studiato per la mobilità pubblica.

Il giudizio positivo dei meranesi emerge dalla sperimentazione svolta tra il 25 novembre e il 1 dicembre 2019 in occasione dei tradizionali mercatini natalizi.

La novità lascia inizialmente perplessi gli utenti. Ma dopo il necessario primo momento di titubanza, mitigato dalla presenza di un tecnico sempre pronto a dare spiegazioni rassicuranti sulle caratteristiche del bus, i passeggeri hanno potuto godere del viaggio nel silenzio e nel comfort, sorprendendosi per la precisione e la sicurezza di marcia di questa straordinaria navetta.

Navya, lungo 4,75 metri e largo 2,11 metri, può ospitare 15 passeggeri, dei quali 11 seduti e 4 in piedi. Il mezzo può raggiungere una velocità massima di 25 kmh. Le sue batterie gli consentono un funzionamento di 9 ore grazie ad un pacco accumulatori da 33 kW. Per ottenere una ricarica completa sono necessarie 4 ore al massimo.

Ha una forma simmetrica e compatta essendo privo del posto riservato al conducente.

Le dotazioni tecniche sono effettivamente il punto di forza del mezzo. Per districarsi nel traffico cittadino, il bus dispone di un sistema GNSS che consente una connessione costante fra il GPS del mezzo e la centrale operativa che ne controlla da remoto il percorso con un margine di tolleranza di un solo centimetro.

Il bus ha anche 8 sensori Lidar a 2 e 3D per fornire mappe di percezione dell’ambiente al fine di posizionarsi in modo corretto nel traffico, rilevando gli ostacoli, oltre ad avere 2 telecamere che, rilevando gli altri veicoli e gli utenti della strada, forniscono anche una ripresa della segnaletica e dei semafori. E infine, last but not least, un sistema odometrico misura la velocità e il moto di ciascuna ruota.

Il cuore del progetto è racchiuso nel collegamento costante con ben 17 satelliti al fine di ottenere una precisione assoluta nel percorso programmato.

L’assenza di rumore, potenzialmente pericolosa per i pedoni, è compensata dall’emissione di un suono digitale simile al rumore di un tram.

Il mezzo, utilissimo in moltissimi spazi chiusi ma estesi quali ospedali, campus universitari, aziende, vanta già numerosissime autorizzazioni in diversi paesi. Tra questi, Svizzera, Francia, Finlandia, Olanda, Canada, Australia.

In Italia con il Decreto Semplificazioni saranno consentite sperimentazioni anche su strade pubbliche.

 

Per maggiori informazioni: https://navya.tech/en/

 

A cura di Monica Pinata