L’auto elettrica è tecnologica come uno smartphone: le nuove figure professionali del mondo automotive

Digitale e meccanica “emissioni zero” danno la scossa al mondo dell’automotive. Ad un automobile considerata solo una “quattro ruote” si sostituisce la concezione di un veicolo che interagisce in tempo reale con l’ambiente esterno grazie all’installazione di sistemi computerizzati sofisticatissimi. Dispositivi di sicurezza, previsioni di traffico, sistemi di guida autonoma si giovano di una tecnologia di bordo estremamente affidabile che necessita di studi accurati. Ed ora più che mai il mercato del lavoro connesso a questo nuovo mondo deve interfacciarsi con le rinnovate esigenze delle industrie del settore.

Dall’ambito meccanico al design industriale, dalla commercializzazione alla raccolta dei dati, il mercato dell’auto elettrica apre così prospettive nuove in termini di formazione e di preparazione delle risorse umane.

Il boom delle auto a trazione elettrica e ibrida sta segnando sempre di più il nostro futuro, riverberandosi in modo positivo sul contenimento delle emissioni di CO2, estendendo la sua influenza sui costumi di una società in movimento ad impatto quasi zero e favorendo nuove opportunità lavorative. Per affrontare la sfida del passaggio alla trazione emission free, il mondo del lavoro necessita di nuove figure specializzate e, contestualmente, dotate di molteplici saperi.

Gianmarco Giorda, direttore Anfia, Associazione nazionale filiera industria automobilistica, sottolinea come sarà necessario un mix di figure professionali molto diverso rispetto a quello di oggi: “Sicuramente ci saranno molte più professionalità a livello di software, ingegneria dei materiali, ingegneria elettronica più che meccanica ma anche persone che abbiano una competenza sulle infrastrutture come le smart grid, le stazioni di ricarica”.

Nel breve periodo però è necessario lavorare a stretto contatto con le istituzioni affinché si dia il via a progetti di riqualificazione del personale in modo da ampliare le competenze di chi già lavora all’interno del mondo dell’auto. “Non fosse altro – conclude Giorda – perché mettere una batteria in una vettura è cosa diversa da calarci dentro un motore termico”.

(https://www.morningfuture.com/it/2020/09/21/auto-elettrica-nuovi-lavori/)

Specialisti dell’alto voltaggio, ingegneri capaci di seguire l’utilizzo delle batterie dalla parte meccanica a quella elettronica, inclusa tutta l’area legata al software, user experience in grado di soddisfare tutti i requisiti che un nuovo progetto deve garantire al cliente finale, e ancora specialisti nell’intelligenza artificiale e nei big data come gli small data analyst o ancora esperti nel Business Development Center o i customer advisor fino ai car influencer, tutte figure queste che segneranno un passaggio di natura formativa molto netto.

Eppure, nonostante il panorama futuro sembri animato esclusivamente da figure specializzate, gli analisti del mercato del lavoro vedono nella versatilità e nella capacità di coniugare diversi saperi, le caratteristiche maggiormente utili a questo tipo di ambito. Andrea Marchesini, National Key Account Industry Leader in Italia di Randstad, individua una figura ibrida «considerando che tutti i settori dovranno dialogare tra loro.” Sarà necessario dunque una risorsa che “deve avere capacità relazionali e conoscenza meccanica e saper programmare, conoscere l’inglese e le normative per non perdere mai di vista la sicurezza. Sono profili ancora rarissimi che si devono formare col tempo».

https://www.economyup.it/automotive/lavoro-e-automotive-ecco-le-5-professioni-su-cui-puntare-nellera-digital/

La specificità nell’integrazione dei saperi pone dunque ulteriori sfide ad un mercato del lavoro che sembrava monolitico e guidato dall’iperscecializzazione. La riscoperta della necessaria armonia di diverse conoscenze potrà essere la chiave di volta del futuro, una vera e propria scintilla partita dal motore elettrico.

 

A cura di Monica Pinata