La tecnologia e le quattro ruote: un binomio che piace sempre di più

I dati dello studio di Deloitte “’The Future of Mobility – Ripensare i modelli passati per guidare la mobilità del futuro”, presentato di recente, hanno evidenziato le caratteristiche del rapporto tra gli italiani e la tecnologia nell’automotive.

In particolare, lo studio è stato condotto su un campione di oltre 1000 persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni.

L’analisi ha evidenziato come il 69% del campione preferirebbe un veicolo elettrico o ibrido rispetto a uno tradizionale: una percentuale che supera quella registrata in altri Paesi europei (Germania 51%; Francia 52%; Regno Unito 53%, Spagna 65%). E, tra questi, il 63% sarebbe motivato dal desiderio di diminuire il proprio impatto ambientale. “Significativa, ma inferiore, la percentuale di chi è spinto a questo tipo di acquisto dalle aspettative di minori costi di alimentazione (55%) e di manutenzione (31%) per il proprio veicolo”, spiega Giorgio Barbieri, automotive leader di Deloitte.

Inoltre, la maggioranza del campione, sarebbe interessata ad una condivisione di dati che consenta di ridurre la congestione del traffico migliorando la viabilità stradale (63%), nonché di minimizzare i consumi e i costi di manutenzione del veicolo (62%). La mobilità del futuro, oltre a diventare più green, sarà anche più smart secondo Deloitte. “L’adozione di tecnologie 4.0 e di connettività (es. intelligenza artificiale, connessione 5G, IoT, realtà aumentata) saranno essenziali per centrare un duplice obiettivo. Da un lato, ottimizzare le performance dei veicoli, sfruttando ad esempio sensori avanzati di sicurezza e assistenza alla guida; dall’altro, rendere più distintiva la propria offerta di mercato”, continua Barbieri.

In particolare, gli optional connessi alla sicurezza rappresentano la dotazione più apprezzata dal campione. Quasi nove intervistati su dieci, pari all’86% del campione, sarebbero disposti a pagare un sovrapprezzo in cambio di tecnologie di sicurezza già avanzate.

Sei italiani su dieci sarebbero disposti a pagare un sovrapprezzo per usufruire di servizi di infotainment, ma anche per avere sistemi digitali per prenotare e pagare un parcheggio (56%), ottenere aggiornamenti software (54%) o beneficiare di offerte promozionali per servizi e prodotti connessi all’itinerario percorso (44%). “Un sovrapprezzo che – precisa Barbieri – nel caso degli intervistati italiani si aggirerebbe su un valore massimo di 400 euro”.

Da puro bene di consumo, oggi l’auto assume un valore differente, spaziando verso dotazioni di servizi personalizzati e flessibili. Un esempio è rappresentato dalla possibilità per gli utenti di accedere nel tempo a modelli differenti a fronte di un prezzo fisso periodico. Un servizio, al centro dell’interesse di almeno una persona su tre.

Dallo studio di Deloitte emerge inoltre che un italiano su due si dichiara intenzionato ad utilizzare app multimodali capaci di offrire diverse soluzioni di mobilità (es. car-sharing, bike-sharing, scooter-sharing, ecc.) per lo stesso viaggio. “Si tratta di un cambiamento importante nelle abitudini di mobilità degli utenti, come dimostra il fatto che soltanto una quota minoritaria (28%) degli italiani da noi intervistati afferma di non ricorrere mai a forme di trasporto multimodale nel corso dello stesso itinerario”, spiega ancora Barbieri.

L’evoluzione del settore automobilistico non comporta solo un miglioramento incrementale delle auto in chiave ecologica: i veicoli saranno sempre più dotati di livelli crescenti di automazione, connettività e capacità di offrire servizi personalizzati e a valore aggiunto per gli utenti. Tutti fattori questi che indurranno ad un ripensamento strategico delle logiche competitive e dei modelli di business da parte degli operatori del settore, sotto la pressione innovatrice di nuovi soggetti provenienti, magari, dal mondo del tech e dell’energia.

Non va poi trascurata la chance offerta dalla progressiva affermazione di soluzioni di mobilità alternative, a loro volta alimentate dai cambiamenti nelle abitudini e nelle preferenze dei consumatori.

 

Per consultare lo studio: https://www2.deloitte.com/it/it/pages/consumer-business/articles/future-of-mobility–deloitte-italy–consumer-business.html

 

A cura di Monica Pinata