- 5 Luglio 2021
- Posted by: Alessandro De Santis
- Categoria: Notizie

Nel corso della tavola rotonda di esperti organizzata dal Comitato economico e sociale europeo (CESE), i partecipanti hanno sottolineato che i cittadini europei otterranno un vantaggio concreto dalla combinazione di diversi mezzi di trasporto aereo, marittimo e terrestre solo se sono affidabili, flessibili e non costosi.
Il trasporto intermodale e la logistica multimodale sono la via da seguire nel trasporto dell’UE, ma occorre superare i blocchi concreti che ancora ostacolano l’introduzione di questi sistemi. Questa la conclusione principale della tavola rotonda di esperti organizzata dalla sezione specializzata Trasporti, energia, infrastrutture, società dell’informazione (TEN) svoltasi a Bruxelles e a distanza il 24 giugno 2021.
L’intermodalità consente ai passeggeri e alle merci di viaggiare rapidamente, efficacemente e in modo integrato attraverso un’ampia gamma di modi di trasporto, anche per via aerea, marittima, ferroviaria e stradale. Il vantaggio del trasporto multimodale risiede nella combinazione più efficiente di mezzi di trasporto multipli, sfruttando i punti di forza dei diversi modi di trasporto, quali comodità, velocità, costi, affidabilità e prevedibilità. Ciò, a sua volta, migliora la sostenibilità ambientale e riduce l’impronta dei trasporti
, ha dichiarato nel corso del dibattito la presidente della sezione TEN Baiba Miltoviča.
Risolvendo i problemi il trasporto intermodale diventerà la scelta migliore
Attualmente il trasporto intermodale è più costoso, più lento e meno affidabile rispetto, ad esempio, al trasporto su strada unimodale. Presenta svantaggi quali tempi di consegna lunghi, complessità, rischi più elevati e minore affidabilità. Ciò è dovuto principalmente all’assenza di infrastrutture terminali adeguate e ai bassi livelli di investimenti in soluzioni digitali intelligenti che semplificherebbero la gestione dei flussi di trasporto multimodale. Ne sono un esempio i collegamenti ferroviari, non sufficientemente adeguati al contesto del mercato aperto. Ne consegue un servizio inadeguato in termini di puntualità, affidabilità, prevedibilità e flessibilità.
Una soluzione praticabile a lungo termine per lo sviluppo di un trasporto intermodale efficiente e sostenibile e di una logistica multimodale può essere raggiunta solo risolvendo rapidamente i problemi del livello dei servizi e dei costi, senza bisogno di misure specifiche, di sostegno finanziario o di un quadro normativo specifico. La multimodalità sarebbe quindi in grado di svolgere appieno il proprio ruolo nel sistema dei trasporti e rappresenterebbe un’alternativa interessante al trasporto su strada unimodale.
In quest’ottica, la sezione TEN ha deciso di intervenire per dimostrare che il trasporto intermodale e la logistica multimodale possono essere attraenti senza dover contare sui vasti regimi di sostegno che non hanno realmente risolto i problemi, ma piuttosto affrontando i problemi che rendono il trasporto multimodale più costoso, più lento e meno affidabile. Ciò potrebbe portare a soluzioni di trasporto flessibili ed efficienti, adattate alle condizioni locali e a una riduzione delle emissioni
, ha aggiunto Stefan Back, vicepresidente della sezione TEN e relatore del parere d’iniziativa in corso sul tema Trasporti intermodali e logistica multimodale.
I collegamenti intermodali necessitano di investimenti in infrastrutture
Le parti interessate che hanno partecipato alla tavola rotonda hanno ritenuto che la priorità assoluta dovrebbe essere costituita dagli investimenti nei nodi e nelle infrastrutture di trasporto se, in linea con gli obiettivi della transizione verde, l’UE intende ridurre il trasporto su strada, ridurre le emissioni di carbonio e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Secondo Maria Koidu della DG MOVE della Commissione europea, affinché il trasporto intermodale e la logistica multimodale possano decollare entro il 2050, dovranno essere adottate misure di sostegno. Koidu ha sottolineato che il potenziale dell’intermodalità è ostacolato dal fatto che molti Stati membri dell’UE, oltre a disporre di terminali molto carenti, hanno anche una legislazione inefficiente sui diversi modi di trasporto, il che si aggiunge ai costi molto elevati associati al trasbordo.
Ralf-Charley Schultze dell’Unione internazionale per il trasporto combinato strada-ferrovia (UIRR) ha sottolineato la necessità di adottare misure temporanee che, approfittando dello slancio impresso dal Green Deal europeo e dai suoi incentivi, potrebbero portare al potenziamento delle capacità infrastrutturali.
Nicolette van der Jagt, in rappresentanza dell’Associazione europea per i servizi di spedizione, trasporto, logistica e dogane (CLECAT), si è concentrata sulla qualità del servizio offerto e ha auspicato con forza l’adozione di un approccio orientato al cliente, con un’attenzione costante ai miglioramenti.
Infine, Martin Mayer, del Consiglio sindacale di Sheffield, ha affermato che è essenziale studiare esempi di settori in cui il trasporto multimodale funziona già e capire le ragioni del successo, per poi esaminare i corridoi specifici in cui investire.
Tutti questi contributi confluiranno ora nel parere che dovrebbe essere adottato nella sessione plenaria di luglio del CESE.
Per maggiori informazioni: https://www.eesc.europa.eu/it/news-media/news/i-futuri-trasporti-dellue-devono-sfruttare-il-potenziale-dellintermodalita