G20: ANAS tra le best practices mondiali su manutenzione infrastrutture

In occasione del G20, riunitosi a Venezia il 9 e il 10 luglio scorsi, i Ministri delle finanze dei Paesi più industrializzati al mondo, riuniti nell’ambito del “G20 Policy Agenda on Infrastructure Maintenance”, all’unanimità hanno inserito Anas tra le best practices mondiali sulla manutenzione delle infrastrutture stradali.

E’ la prima volta che il tema della manutenzione delle infrastrutture assume un ruolo centrale in un vertice G20. Questa scelta dipende dalla volontà di considerare l’attenzione per la manutenzione un fattore di salvaguardia innanzitutto delle vite umane ma anche volto al risparmio delle risorse finanziarie.

In questo contesto il G20 ha riconosciuto che i sistemi resilienti, manutenuti e gestiti in modo ottimale, sono essenziali per preservare le risorse infrastrutturali, aumentandone il ciclo di vita e limitando l’uso eccessivo o la contaminazione delle risorse naturali del pianeta, aspetti necessari per assicurare il futuro delle prossime generazioni. Da ultimo è stato anche sottolineata l’importanza per la ripresa economica dello sviluppo di  infrastrutture digitali avanzate ed efficienti, con l’impegno di promuovere la collaborazione tra investitori pubblici e privati per attivare ulteriori investimenti.

I membri del G20 hanno individuato e classificato, su base volontaria, i migliori casi studio mondiali sulla manutenzione al fine di condividere le conoscenze e illustrare le concrete applicazioni degli strumenti e delle leve politiche che possono essere adottate. Ciò per consentire una migliore pianificazione e definizione delle priorità, garantendo risorse adeguate e attuando una manutenzione più efficiente ed efficace delle infrastrutture.

In tale contesto, è stata sottolineata per l’Italia l’attività posta in essere da Anas S.p.A. che, superando la logica emergenziale, è passata a un ciclo di pianificazione pluriennale della manutenzione potenziando considerevolmente i metodi di sorveglianza e monitoraggio, in particolare sulle opere d’arte e ciò attraverso l’implementazione dei sistemi informativi, nuovi processi di governance interna e una migliore pianificazione.

Il riconoscimento è stato traguardato tenuto conto dell’imponente patrimonio infrastrutturale di Anas – 32.000 km di strade e autostrade, 2.000 gallerie e 18.000 ponti, viadotti e cavalcavia – e dal costante incremento della produzione nel corso degli ultimi anni: 2018, 570 milioni; 2019, 665 milioni; 2020, 800 milioni. E anche per il 2021 la produzione netta sarà incrementata, avendo fissato un obiettivo aziendale minimo pari a 900 milioni, di cui il 40 % relativo a lavori di manutenzione delle opere d’arte.

In sostanza, Anas sta procedendo a ingegnerizzare il processo di manutenzione, del quale il monitoraggio del patrimonio assume un ruolo chiave. L’ingegnerizzazione del processo manutentivo consente infatti di migliorare costantemente le performance dell’azienda.

I prossimi passi individuati dall’azienda per conseguire un ulteriore miglioramento delle performance sono:

  • Revisioni ed innovazioni normative;
  • Smart road e digitalizzazione del patrimonio infrastrutturale;
  • Costruzione di piattaforme digitali per facilitare, dove possibile, la manutenzione predittiva.