- 1 Febbraio 2022
- Posted by: Alessandro De Santis
- Categoria: Notizie

La mobilità è uno dei settori che negli ultimi due anni ha subito una battuta d’arresto repentina e clamorosa. L’interruzione improvvisa degli spostamenti personali sembra però aver avuto un “effetto molla” negli ultimi mesi, con lo sviluppo di nuovi concept futuribili e sostenibili che nei prossimi anni plasmeranno il discorso pubblico e conseguentemente le nostre abitudini quotidiane.
È interessante focalizzarsi in particolare sul design delle autostrade del futuro. Se veicoli e tecnologie negli ultimi 40 anni si sono evoluti esponenzialmente, le infrastrutture fisiche non sembrano essere cambiate allo stesso ritmo, soprattutto per quanto riguarda l’esperienza degli utenti.
Una ricerca approfondita e completa si intitola Future of Highways, ed è stata pubblicata da Arup Foresight + Research + Innovation, il think tank interno della nota società di ingegneria e progettazione.
Il report guarda inizialmente ai macrotrend che guideranno i cambiamenti nella progettazione delle autostrade, dal climate change all’automatizzazione della guida, passando per lo sviluppo di tecnologie come il metaverso, che ci permetteranno nuovi tipi di connessioni. Arup si focalizza inoltre sulla user experience dei trasporti e delle infrastrutture, immaginando situazioni futuribili di vari tipi di viaggiatori. Infine, troviamo una serie di casi studio e soluzioni pratiche in diverse fasi di avanzamento, dal concept ai prototipi alla produzione.
Tra i casi studio indagati da Arup c’è un’interessante sperimentazione sulla ricarica dinamica dei veicoli elettrici, sviluppata da un gruppo di ricercatori della North Carolina State University, negli Stati Uniti. L’idea è quella di utilizzare nel campo della mobilità le tecnologie di ricarica wireless già diffuse nel mondo della telefonia mobile. Le prime analisi suggeriscono che l’installazione di bobine di ricarica nel 10% di un’autostrada potrebbe estendere l’autonomia di guida di un veicolo elettrico da circa 96 km a 480 km.
Massimo Simonini, già AD di ANAS, ha di recente raccontato il percorso verso l’innovazione della società che gestisce le autostrade in Italia. Si è focalizzato in particolare sul rapporto tra infrastruttura smart e guida autonoma: “Una strada digitale e connessa è in grado di fornire al veicolo informazioni preziose per la sicurezza e per il comfort di guida. In un contesto di infrastruttura viaria di base (piano viabile, segnaletica verticale centrale e laterale), un veicolo a guida autonoma percorrendo una strada, in linea di massima, percepisce fino a circa 70 metri oltre la posizione in cui si trova. Con la smart road Anas potrà, invece, ‘vedere’ l’intera strada che ha davanti, sviluppando ulteriormente gli standard di sicurezza.”
Pubblicato in diverse riviste, specializzate e non, è il lavoro di Daan Roosegaarde, artista olandese i cui progetti uniscono arte, tecnologia e ambienti urbani. Con il suo studio, Roosegaarde sta sviluppando un progetto pilota in Olanda di segnaletica orizzontale dinamica intelligente: “potrebbe accadere che in caso di pioggia o neve, le linee tratteggiate si convertano in linee continue per vietare il sorpasso tra veicoli. Oppure, che al ghiacciarsi del manto stradale, appaiano sulla strada immagini di fiocchi di neve per invitarci a rallentare e prestare più attenzione. O ancora, che la segnaletica orizzontale al calare della notte diventi fluorescente,” si legge in un articolo sul portale web di Pirelli. L’obiettivo è di aumentare la visibilità della segnaletica rendendo così il viaggio notturno, o in condizioni di meteo critiche, più sicuro.
Quello che emerge da queste ricerche è che la mobilità anche in futuro avrà un ruolo decisivo nelle nostre vite. L’essere umano sarà (probabilmente) sempre più dinamico e nomade.
Fonte: https://www.elledecor.com/it/lifestyle/a38938269/autostrade-del-futuro-come-saranno/