- 22 Giugno 2021
- Posted by: Alessandro De Santis
- Categoria: Notizie

In un parere adottato alla sessione plenaria di giugno, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) afferma che la transizione energetica, pur senza rinnegare i suoi obiettivi, deve però tenere conto delle caratteristiche economiche e sociali di tutte le parti d’Europa, ed essere aperta a un dialogo permanente con le organizzazioni della società civile.
Il CESE appoggia l’ecologizzazione dei trasporti, ma sottolinea che la transizione energetica deve essere equa e offrire alternative fattibili e realistiche che tengano conto delle specificità economiche e sociali dei vari territori e delle esigenze di tutte le regioni d’Europa, comprese le zone rurali.
È questa l’idea di fondo del parere elaborato da Pierre Jean Coulon e Lidija Pavić-Rogošić che è stato adottato nella sessione plenaria di giugno. Nella sua valutazione del Libro bianco sui trasporti del 2011, che mira a interrompere la dipendenza dei trasporti dal petrolio senza sacrificarne l’efficienza o compromettere la mobilità, il CESE prende una posizione ferma.
Limitare i modi di trasporto non è un’alternativa fattibile: l’obiettivo dovrebbe essere la co-modalità e non il trasferimento modale. Inoltre, la transizione ecologica deve essere socialmente equa e preservare la competitività dei trasporti europei, con la piena realizzazione dello spazio europeo dei trasporti nel quadro della piena attuazione del mercato unico. I ritardi al riguardo sono deplorevoli.
A margine della plenaria, a proposito dell’adozione del parere Coulon ha osservato che limitare la mobilità non è un’alternativa fattibile. Il CESE appoggia tutte le misure volte a rendere i trasporti più efficienti sotto il profilo energetico e a ridurre le emissioni. L’Europa sta attraversando un periodo di venti contrari, ma questo non dovrebbe portare a cambiamenti di rotta in termini di aspettative sociali e ambientali delle varie iniziative europee
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Consultazione permanente della società civile organizzata
Il CESE auspica che l’attuazione del Libro bianco sia oggetto di uno scambio di vedute franco, costante e trasparente con la partecipazione della società civile, della Commissione e di altri attori pertinenti, come le autorità nazionali a diversi livelli, e sottolinea che tale partecipazione permetterà di migliorare l’accettazione e la partecipazione da parte della società civile, oltre a fornire riscontri utili per i responsabili politici e per chi è incaricato dell’attuazione.
Il Comitato richiama l’attenzione sull’importanza di assicurarsi il sostegno della società civile e delle parti interessate, anche attraverso un dialogo partecipativo, come suggerito nel precedente parere in materia
, ha aggiunto Pavić-Rogošić. Una buona comprensione e un’ampia accettazione degli obiettivi strategici saranno estremamente utili per conseguire i risultati attesi
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Il CESE sottolinea inoltre la necessità di una valutazione sociale più incisiva e ribadisce quanto affermato nel proprio parere del 2011 sugli aspetti sociali della politica dei trasporti dell’UE, in cui ha esortato la Commissione europea a predisporre le misure necessarie per armonizzare le norme sociali nel contesto del traffico intra-UE, tenendo conto anche della necessità di condizioni paritarie a livello internazionale in questo campo. È altresì prioritario istituire un osservatorio dell’UE sulle questioni sociali, dell’occupazione e della formazione nel settore dei trasporti.
Monitorare l’avanzamento dei lavori in modo tempestivo ed efficace
Per quanto riguarda il processo di valutazione relativo al Libro bianco del 2011, il CESE ricorda che la procedura è stata avviata in ritardo e fa notare di essere stato coinvolto solo dopo averne fatto esplicita richiesta.
La Commissione dovrebbe non solo disporre sin dall’inizio di un piano chiaro per il monitoraggio dei suoi documenti strategici, ma anche pubblicare periodicamente delle relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori relativi all’attuazione, in modo che si possa valutare tempestivamente quel che è stato realizzato, ciò che manca, i motivi delle lacune, e come agire di conseguenza.
In futuro, il CESE auspica di continuare a ricevere aggiornamenti periodici in merito all’attuazione delle strategie della Commissione e a dare un contributo efficace alla politica dei trasporti.
Contesto di riferimento
Il Libro bianco del 2011 sulla Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti – Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile ha stabilito l’obiettivo principale della politica dell’UE per il settore dei trasporti, ossia la creazione di un sistema di trasporto che sostenga il progresso economico europeo, rafforzi la competitività e offra servizi di mobilità di alta qualità, utilizzando nel contempo le risorse in modo più efficiente.
La Commissione ha dato seguito a quasi tutte le iniziative strategiche previste nel Libro bianco. Tuttavia il settore dei trasporti dell’UE dipende ancora fortemente dal petrolio, anche se tale dipendenza è in netta diminuzione. I progressi sono stati limitati anche per quel che concerne l’adozione di misure volte ad affrontare la questione della congestione stradale, un problema con cui l’Europa è ancora alle prese.
Diverse iniziative nel contesto del Libro bianco hanno migliorato la protezione sociale dei lavoratori del settore dei trasporti, ma la società civile e le organizzazioni di ricerca continuano a temere che sviluppi quali l’automazione e la digitalizzazione possano incidere negativamente sulle condizioni di lavoro future nel settore dei trasporti.
Le esigenze della politica dei trasporti dell’UE sono quindi in gran parte ancora di attualità, in particolare per quanto riguarda l’aumento delle prestazioni ambientali e della competitività del settore, la sua modernizzazione, il miglioramento della sicurezza e l’approfondimento del mercato unico.
Per maggiori informazioni: https://www.eesc.europa.eu/it/news-media/news/lecologizzazione-dei-trasporti-deve-fornire-alternative-realistiche