- 19 Ottobre 2021
- Posted by: Alessandro De Santis
- Categories: Notizie, Ponti e viadotti

Di recente, il Team PIARC Italia ha svolto un lavoro di analisi bibliografica internazionale sul monitoraggio dei ponti. Tale lavoro ha portato alla redazione di un documento intitolato “Best Practices Internazionali sulla Sensoristica per il Monitoraggio di Ponti e Viadotti” (qui per scaricare il documento completo), presentato in occasione del Convegno organizzato da PIARC dal titolo “Nuove Tecnologie Applicate al Monitoraggio e al Controllo dei Ponti” tenutosi lo scorso 23 settembre 2021.
I sette casi studio considerati nell’ambito di tale analisi bibliografica internazionale, verranno presentati singolarmente all’interno di questa Newsletter settimanale.
Stati Uniti d’America – USA, Jet Propulsion Laboratory, NASA – Italia, Ponte Morandi Genova
Alcuni ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA, insieme ad un team della University of Bath in Inghilterra e all’Agenzia Spaziale Italiana, hanno analizzato le immagini acquisite dalla costellazione di Satelliti Radar ad Apertura Sintetica (SAR) Cosmo-SkyMed al fine di misurare lo spostamento strutturale del ponte di Genova a partire dal 2003 e sino al suo crollo. Tale tecnica ha consentito di misurare variazioni dimensionali di dimensioni millimetriche del ponte.
Figura 1. Il ponte Morandi prima del crollo. (A) Schema strutturale bidimensionale del ponte. Da Ovest a Est, il ponte comprende due piloni singoli (da 1 a 2), sei piloni a forma di V (da 3 a 8) e tre sistemi bilanciati indipendenti (da 9 a 11). Dimensioni in metri. (B) Vista tridimensionale del ponte.
E’ stato scoperto che il ponte mostrava segni di cambiamento già nel 2015 e che diverse parti del ponte hanno mostrato un aumento più significativo dei cambiamenti strutturali tra marzo 2017 e agosto 2018.
Figura 2. Deformazione nel tempo della linea di vista ascendente/discendente (Line of Sight – LOS) dei satelliti CSK/Sentinel-1A/B.
La maggior parte dei dati SAR per questo studio è stata acquisita dalla costellazione COSMO-Skymed dell’Agenzia Spaziale Italiana e dai satelliti Sentinel-1a e -1b dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il team di ricerca ha anche utilizzato set di dati storici dal satellite Envisat dell’ESA.
All’inizio del 2023, la NASA e l’Organizzazione per la Ricerca Spaziale Indiana (ISRO) prevedono di lanciare una nuova costellazione di Satelliti Radar ad Apertura Sintetica NASA-ISRO, in grado di ampliare notevolmente la copertura globale con tale tecnologia.
Riferimenti ed Approfondimenti:
https://www.mdpi.com/2072-4292/11/12/1403/htm
A cura del Dr. Ing. Gianluca Cossale e del Dott. Alessandro De Santis