- 3 Novembre 2020
- Posted by: PIARC Italia
- Categoria: Notizie

ACEA European Automobile Manufacturers Association ha pubblicato la seconda edizione di “Making the Transition to Zero-Emission Mobility”, uno studio annuale che monitora i progressi sulla disponibilità delle infrastrutture e degli incentivi necessari per favorire la diffusione sul mercato dei veicoli a propulsione alternativa nell’Unione Europea, in vista della revisione di medio termine del Regolamento (UE) 2019/631.
Questo nuovo rapporto evidenzia che le vendite di auto a ricarica elettrica nell’ UE sono aumentate del 110% negli ultimi tre anni. Nello stesso periodo, tuttavia, il numero di punti di ricarica è cresciuto solo del 58% (fino a meno di 200.000), a dimostrazione che gli investimenti in infrastrutture non stanno tenendo il passo con l’aumento delle vendite di veicoli elettrici. In effetti, l’analisi di ACEA rivela che, al momento, solo 1 punto di ricarica su 7 nell’UE è un carica batterie veloce. Tutto questo, come sottolineato dal Direttore Generale di ACEA, Eric-Mark Huitema, potrebbe presto portare ad una battuta di arresto nella crescita dei veicoli elettrici.
Al fine di guidare il passaggio a veicoli a zero/ basse emissioni, i governi di tutti i Paesi UE devono intensificare gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica e di rifornimento e mettere in atto incentivi significativi e sostenibili, per stimolare le vendite di veicoli a propulsione alternativa.
L’aggiornamento 2020 del rapporto sullo stato di avanzamento prende in esame:
- Acquisizione sul mercato di veicoli a propulsione alternativa
- Immatricolazioni di automobili nell’UE, per tipo di carburante
- Nuove vendite: quota di auto a propulsione alternativa
- Auto su strada
- Immatricolazioni di furgoni nell’UE, per tipo di carburante
- Nuove vendite: quota di furgoni a propulsione alternativa
- Furgoni su strada
- Emissioni di CO2
- Emissioni medie di CO2 delle auto nuove
- Emissioni medie di CO2 dei nuovi furgoni
- Accessibilità
- Reddito nazionale e auto elettriche
- Incentivi per i consumatori e vantaggi fiscali
- Disponibilità dell’infrastruttura
- Veicoli a ricarica elettrica
- Veicoli elettrico alimentato a celle a combustibile
- Veicoli a gas naturale
Inoltre, questo Rapporto 2020 – che contiene anche un glossario completo che illustra i vari tipi di veicoli a propulsione alternativa – fornisce un quadro dei progressi basandosi e riunendo gli ultimi dati disponibili per l’intero anno (ACEA, EAFO, EEA, Eurostat, IHS Markit).
Fra i principali risultati, sono qui di seguito riportati quelli relativi alla disponibilità dell’infrastruttura:
- Sebbene lo sviluppo dell’infrastruttura ECV abbia registrato una forte crescita, il numero totale di punti di ricarica disponibili nell’UE (199.825) è ancora molto inferiore a quanto richiesto.
- Solo 28.586 di questi punti sono adatti per la ricarica rapida (capacità di ≥22kW), mentre i punti “normali” rappresentano la stragrande maggioranza. Solo 1 punto su 7 nell’UE oggi è un carica batterie veloce.
- Secondo stime prudenti della Commissione Europea, entro il 2030 saranno necessari almeno 2,8 milioni di punti di ricarica ECV. Ciò significa un aumento di 14 volte nei prossimi 11 anni.
- Quattro paesi che coprono il 27% della superficie totale dell’UE – Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito – rappresentano oltre il 75% di tutti i punti di ricarica ECV nell’UE.
- Ci sono 137 stazioni di rifornimento di idrogeno in 12 Stati membri dell’UE, ma 16 paesi non ne hanno affatto.
- L’UE conta più di 3.700 stazioni di rifornimento di gas naturale, in aumento del 30,8% dal 2014. Due terzi di queste sono concentrate solo in due paesi (Italia e Germania).
ACEA ha chiesto alla Commissione europea di accelerare la revisione della direttiva sulle infrastrutture per i combustibili alternativi dell’UE come parte del suo piano per la ripresa a seguito della pandemia di COVID– 19, inclusi obiettivi di implementazione chiari e vincolanti per tutti gli Stati membri. “Tenendo presenti le maggiori ambizioni climatiche dell’Europa, c’è ora un’urgenza ancora maggiore di aggiornare i requisiti infrastrutturali per tutti i veicoli alternativi”, ha sottolineato Huitema.
A cura di Daniela Pastore