- 3 Giugno 2021
- Posted by: PIARC Italia
- Categoria: Notizie

Le nuove tecnologie, dai sistemi di monitoraggio delle infrastrutture, all’internet of things (IoT) fino al veicolo autonomo rendono oramai indispensabile un approccio proattivo anche da parte di gestori stradali.
Qui parliamo di Anas, il principale gestore stradale italiano con i suoi oltre 33.000 km di strade statali in tutta la Penisola e le isole.
Anas, oramai da tempo, sta puntando sulla trasformazione delle sue strade in infrastrutture “smart” cioè dialoganti e intelligenti.
Proprio in questa ottica anche la sua struttura interna deve poter contare su professionalità specifiche e dedicate a individuare e sviluppare proprio le nuove tecnologie che Anas vuole proporre sulla rete stradale.
Nasce così, per la prima volta nella società stradale, la figura di responsabile dell’Area Ricerca e Sviluppo.
Chiamata a ricoprire questo incarico strategico è Patrizia Bellucci, dottore di Ricerca in Fisica Tecnica Ambientale – Università degli Studi di Roma “Sapienza” e laurea in Ingegneria Elettronica.
In Anas, è stata ed è tutt’ora responsabile del Laboratorio di Acustica e Illuminotecnica, ha svolto attività di ricerca, studio, consulenza e progettazione a livello nazionale nel campo degli ITS, IoT, acustica, fotometria, illuminotecnica, energie rinnovabili, monitoraggio strutturale ed analisi dei rischi. Membro CEDR, FHERL e UNI, ha partecipato attivamente, in qualità di coordinatore, alla stesura delle principali norme sul rumore stradale.
PIARC Associazione Mondiale della Strada sta oramai da tempo seguendo la strada delle nuove tecnologie nel suo Piano strategico non solo per la sicurezza stradale ma anche per i sistemi ITS, l’automazione e il monitoraggio delle opere stradali.
Vogliamo quindi chiedere direttamente a Patrizia Bellucci in cosa consisterà il suo incarico in Anas e come immagina, in prospettiva, il ruolo delle nuove tecnologie.

D. Un incarico decisamente innovativo in Anas quello di responsabile R&S. Quale è esattamente la sua mission?
R. Sicuramente, il primo obiettivo di R&S è quello di assicurare un’azione trasversale di coordinamento delle attività di ricerca e supportare le iniziative sperimentali richieste dalle altre Direzioni/Uffici Territoriali, fornendo alle stesse consulenza per la risoluzione di problemi tecnici, mediante l’applicazione di soluzioni innovative volte a migliorare le prestazioni delle infrastrutture in esercizio e di nuova realizzazione.
Queste azioni vanno di pari passo con la predisposizione del Piano Strategico della Ricerca, sul quale si innestano le attività di ricerca da intraprendere annualmente in relazione alle priorità individuate dall’azienda. Ovviamente alle azioni programmatiche, seguono, poi quelle operative di preparazione, implementazione e gestione in proprio o in collaborazione con altri Enti ed Istituti di Ricerca di progetti di ricerca da sottoporre a finanziamento nell’ambito di bandi Europei e Nazionali coerenti con gli indirizzi specificati nel Piano Strategico.
D. A quanto mi pare di capire il suo è principalmente un compito di coordinamento e valorizzazione di tutte le sinergie messe in campo da Anas. La sua azione avrà anche un ruolo di indirizzo oltre che di coordinamento?
R. Il piano Strategico della Ricerca costituisce di per sé un atto di indirizzo. Il Piano Strategico raccoglie non solo le necessità manifestate dall’azienda nelle diverse discipline tecnico-scientifiche, ma anche i temi della ricerca compatibili con le esigenze di ANAS nei vari programmi Europei e quindi oggetto di potenziali finanziamenti. Tutto questo si aggiunge ad azioni parallele volta a favorire l’implementazione dei risultati della ricerca attraverso l’organizzazione di attività di supporto alla validazione delle soluzioni innovative individuate, la creazione di aree dimostrative e pilota, l’organizzazione e la partecipazione a seminari, convegni nazionali ed internazionali, la pubblicazione di articoli su riviste scientifiche e magazine, la divulgazione di news scientifiche e tecniche, la predisposizione di report periodici sullo stato di avanzamento dei progetti e l’aggiornamento del portfolio progetti.
D. Come vede una collaborazione tra il suo ruolo di responsabile R&S e PIARC con le sue strutture tecniche e, in particolare quelle che hanno una maggiore competenza in materie affini? Penso al comitato tecnico ITS, quello Guida Autonoma e connessa e non ultimo quello Laboratori di prova dove vengono studiati standard tecnici per materiali ed impianti innovativi.
R. La condivisione di conoscenze e competenza rappresenta uno de principali cardini della ricerca e quindi una collaborazione tra R&S e PIARC è sicuramente un traguardo da perseguire per affrontare in maniera sinergica le sfide del prossimo futuro, in primis quella relativa al processo di automazione e digitalizzazione delle infrastrutture, con un occhio attento, ovviamente, alla sicurezza e alla preservazione dell’ambiente. La possibilità di affrontare in maniera congiunta temi di interesse comune, consente inoltre di raggiungere più rapidamente gli obiettivi e soprattutto di ottenere risultati condivisi, standardizzabili ed omologabili.
D. PIARC è una associazione di ben 124 Governi di tutti i cinque Continenti e l’Italia è presente anche in posizioni di rilevanza. Questa connotazione internazionale, a suo avviso, che tipo di benefici potrà garantire?
R. Stabilire dei bench mark internazionali è sicuramente il primo passo per poter sviluppare qualsiasi ricerca nel settore delle innovazioni tecnologiche e so che PIARC Italia già sta operando in tal senso raccogliendo le migliori pratiche e casi di studio per il settore ITS e del monitoraggio delle opere d’arte. Sicuramente, grazie a questo prezioso lavoro, sarà possibile costruire uno zoccolo duro sul quale fondare una fruttuosa collaborazione tra PIARC ed ANAS su temi di così preminente ed attuale interesse.
Un augurio di buon lavoro da parte di PIARC.
di Leonardo Annese