È un dato ormai incontrovertibile che l’Europa punta alla decarbonizzazione dei trasporti. Questo segnerà inevitabilmente l’inizio di una progressiva  svolta industriale nel nostro Paese. Ad esserne protagonista sarà il centro sud. La fabbrica di Stellantis di Melfi sarà la prima piattaforma del gruppo franco italiano per la produzione di auto elettriche, con lo stabilimento di Termoli in Molise per l’assemblaggio delle batterie al litio e con gli impianti di Teverola di Seri dove sarà realizzato l’intero ciclo produttivo: dalle celle al litio, dal modulo alle batterie.

In particolar modo, l’azienda di San Potito Sannitico sta dando vita alla prima giga factory italiana per la produzione di batterie al litio. Nel triangolo compreso tra l’alto Matese, Pozzilli e Teverola (Caserta) sta sorgendo un mega impianto dedicato alla produzione di celle e batterie.

La Fib, controllata dal gruppo Seri (con 150 milioni di fatturato nel 2020 e 800 dipendenti), a fine marzo 2021 ha inaugurato infatti un primo stabilimento per la produzione di celle e batterie al litio a Teverola. L’impianto ha una capacità produttiva massima di 6000 celle al giorno per 0,35 giga all’anno. Teverola 1, questo il nome che ha assunto, produce batterie per i settori industriale, dei trasporti, navale, storage e per uso militare.

Teverola 2 invece dovrebbe andare a regime tra il 2025 e il 2026. Oggi il progetto si fonda su una stima di vendite, a regime, di tutta la capacità produttiva massima stimata di 8 GWh.  Il nuovo stabilimento produrrà celle più efficienti. La superficie per le linee aggiungerà 50 mila quadrati ai 40 mila già utilizzati da Teverola 1, occupando uno stabilimento attiguo, ex-Whirlpool. In questo modo, Teverola 2 assumerà altre 600 persone, la maggior parte dei quali saranno ingegneri elettrochimici, meccanici, elettronici. Alcuni saranno senior di primissimo livello.

È  importante notare che il progetto Teverola 2 si avvale di importanti specifiche volte a limitare l’impatto produttivo. Dopo l’eliminazione di cobalto e nickel e l’introduzione dell’acqua farmaceutica al posto dei solventi posta in essere a Teverola 1, nello stabilimento di Teverola 2 accanto a litio, ferro e fosfato si introdurrà il manganese, elemento in grado di garantire maggiore voltaggio e autonomia e soprattutto molto disponibile nel nostro paese.

È inoltre in fase di ampliamento la tecnologia dello stato solido, che sostituirà il liquido della batteria e garantirà maggior facilità di riciclo.

Questa “filosofia green” caratterizza anche un’altra operazione: la creazione della joint venture paritetica con Unilever per la riconversione dello stabilimento di Pozzilli in Molise nel quale saranno riciclate plastiche miste.

La Gigafactory si occuperà di ricerca, sviluppo e industrializzazione di celle, moduli e batterie al litio di nuova generazione e del programma per il riciclo degli accumulatori al litio a fine vita, collegandosi agli altri Ipcei europei. In questo modo l’Europa ha voluto puntare all’autonomia nella produzione di celle che ancora oggi vengono importate dall’Asia.

 

a cura di Monica Pinata