Intervista a Massimo Marciani, presidente del Comitato tecnico nazionale PIARC Merci  e  Fondatore di Freight Leaders Council trasmessa il 21 gennaio 2021 su Radio Trasportare Oggi. (https://www.spreaker.com/user/trasportareoggi/trasportare-oggi-76)

Buongiorno Massimo, il 2020 è un anno che ricorderemo per le sue tragedie. In questo quadro a tinte fosche c’è qualcosa di positivo che vale la pena di essere ricordato dal punto di vista della logistica?

Secondo me ci sono due effetti che vanno evidenziati in questo 2020 che ci lasciamo alle spalle. C’è una dimensione prettamente umana e fisica, dovuta all’attenzione che i media e le persone hanno rivolto ai cosiddetti angeli della strada, gli operatori logistici che fino a quel momento erano dei veri e propri fantasmi. In pochi ritenevano un argomento interessante o che fosse una priorità nel nostro Paese. Adesso la percezione della logistica, che noi di Freight Leaders Council abbiamo sempre considerato l’industria delle industrie, è profondamente cambiata nella società e nell’opinione pubblica. Quindi adesso ci aspettiamo che cambi per la politica e per chi prende decisioni in questo settore.

Grazie al Covid abbiamo avuto tutti la necessità di organizzarci al meglio per limitare le uscite da casa. Come ci ha aiutato la logistica in questo?

Noi possiamo sempre dire che il sistema economico delle nostre città, e in questo comprendo sia la mobilità delle persone che delle merci, è in realtà un vero e proprio sistema di vasi comunicanti. Questo per dire che se le persone non vanno nei supermercati e nei ristoranti allora le merci e i servizi si spostano da una dimensione pubblica a una privata. E’ chiaro che in questa partita la logistica ha dato grande prova di rispondenza a quelle che sono le esigenze del comparto e tali obiettivi sono stati raggiunti sia grazie alla professionalità e alla flessibilità dei lavoratori del settore ma anche grazie alla digitalizzazione che abbiamo sperimentato. Un vero e proprio miracolo italiano. Abbiamo raggiunto in 5 mesi quello che pensavamo di raggiungere in 5 anni.

Per la prima volta, forse da anni, l’opinione pubblica ha compreso il lavoro degli operatori della logistica. All’inizio erano eroi ma ora?

Devo dire che il video che ha predisposto il MIT e che è stato mandato sulle TV pubbliche era molto evocativo di questo aspetto “degli eroi”. Un segnale di attenzione che però a mio parere non basta perché questo aspetto della percezione e della valutazione del cittadino, che è sempre legata alla contingenza e mai supportata da una visione politica/economica di medio periodo, si manifesta dal fatto che i committenti vogliono pagare la logistica al prezzo più basso e addirittura i cittadini quando si vedono arrivare un pacco a casa vorrebbero che arrivasse gratuitamente. Se noi siamo stretti nella morsa tra il valore che viene percepito e il valore che effettivamente erogato non credo che l’economia farà dei grossi passi avanti.

So che il Freight Leaders Council con il supporto di Ebilog ha attivato fin dal primo lockdown un Think Tank dedicato alla logistica per accompagnare il Governo nelle sue scelte. Che risultati avete raggiunto?

Per correttezza devo premettere che l’idea di creare un Think Tank, un luogo fisico o virtuale in cui si potesse avere un vero confronto tra le diverse posizioni degli stakeholder in maniera molto aperta e costruttiva, è nata prima del lockdown. Il lockdown ha accelerato il processo e l’ha reso quasi indispensabile. Noi abbiamo organizzato e svolto webinar su temi di grande interesse: il lavoro, la legalità, la digitalizzazione, la semplificazione e abbiamo predisposto dei position paper che abbiamo consegnato ai decisori politici. Il primo risultato che possiamo annoverare come tangibile è quello sulla logistica urbana. La struttura tecnica di missione e l’ANCI stanno per pubblicare, insieme al Freight Leaders Council, un position paper che detta la linea su questo argomento che interessa non solo le imprese ma anche i cittadini.