- 17 Marzo 2022
- Posted by: Alessandro De Santis
- Categoria: Notizie

Con il Programma Mercury. Smart Sustainable Mobility, si punta alla costruzione di un grande polo unitario e coordinato per l’innovazione tecnologica, al fine di garantire infrastrutture più sicure e partecipare da protagonisti alla rivoluzione che decarbonizzazione, digitalizzazione e nuovi servizi di trasporto stanno apportando a tutti i sistemi di mobilità.
Questo programma deve il suo nome a Mercurio, divinità protettrice dei viaggiatori e si ispira anche allo storico “Project Mercury”, il primo programma spaziale americano che prevedeva missioni nello spazio con equipaggio, visto che ci troviamo di fronte ad una sfida che cambierà la mobilità del futuro.
Una serie di interventi e di progetti in parte già avviati, in parte da avviare o da portare a termine, che entro tre/quattro anni saranno completati e produrranno effetti sulla mobilità e sulla sicurezza. Per un costo difficile da quantificare: circa 200 milioni, e comunque tutti gli investimenti fanno parte del grande piano investimenti da 21,5 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, 7 dei quali destinati alla manutenzione della rete autostradale, di ponti, viadotti e gallerie e 9,4 per le nuove opere. Un piano che prevede anche 2900 assunzioni da qui al 2024, che si aggiungeranno agli oltre 9 mila dipendenti del gruppo.
Per realizzare Mercury verranno impegnate energie e risorse delle società specializzate del Gruppo Autostrade: Movyon, che studia soluzioni per la mobilità innovativa e le smart cities, Elgea, la newco che si occupa di energie rinnovabili, Pavimental, società che si occupa della manutenzione di strade e autostrade, Tecne, società d’ingegneria, e Freetox, società dedicata allo sviluppo di servizi avanzati per la mobilità.
Tra i progetti di particolare interesse quello sulla “modulazione del pedaggio”: non più tariffe uguali per tutti, ma sconti per chi subisce il traffico, o per chi viaggia in ore di minor congestione, o con veicoli che inquinano di meno. Con un sistema di scambio con i centri urbani, per cui con “Urban Mobility”, uno dei cinque filoni di Mercury, il sistema autostradale si integrerà con la mobilità delle aree metropolitane attraverso la prenotazione e il pagamento della sosta abbinata magari con la fornitura di servizi e l’ottimizzazione del controllo semaforico del traffico. Una parte dei progetti è dedicato alla gestione intelligente dei mezzi pesanti, per la prevenzione degli incidenti stradali.
Fonte: https://www.repubblica.it/economia/2022/03/01/news/autostrade-339887348/